Ti Regalerò Una Rosa

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sono matto
Sono nato nel ’54 e vivo qui da quando ero bambino
Credevo di parlare col demonio
Così mi hanno chiuso quarant’anni dentro a un manicomio
Ti scrivo questa lettera perché non so parlare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E mi stupisco se provo ancora un’emozione
Ma la colpa è della mano che non smette di tremare

Io sono come un pianoforte con un tasto rotto
L’accordo dissonante di un’orchestra di ubriachi
E giorno e notte si assomigliano
Nella poca luce che trafigge i vetri opachi
Me la faccio ancora sotto perché ho paura
Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura
Puzza di piscio e segatura
Questa è malattia mentale e non esiste cura

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

I matti sono punti di domanda senza frase
Migliaia di astronavi che non tornano alla base
Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole
I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole
Mi fabbrico la neve col polistirolo
La mia patologia è che son rimasto solo
Ora prendete un telescopio… misurate le distanze
E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?

Dentro ai padiglioni ci amavamo di nascosto
Ritagliando un angolo che fosse solo il nostro
Ricordo i pochi istanti in cui ci sentivamo vivi
Non come le cartelle cliniche stipate negli archivi
Dei miei ricordi sarai l’ultimo a sfumare
Eri come un angelo legato ad un termosifone
Nonostante tutto io ti aspetto ancora
E se chiudo gli occhi sento la tua mano che mi sfiora

Ti regalerò una rosa
Una rosa rossa per dipingere ogni cosa
Una rosa per ogni tua lacrima da consolare
E una rosa per poterti amare
Ti regalerò una rosa
Una rosa bianca come fossi la mia sposa
Una rosa bianca che ti serva per dimenticare
Ogni piccolo dolore

Mi chiamo Antonio e sto sul tetto
Cara Margherita son vent’anni che ti aspetto
I matti siamo noi quando nessuno ci capisce
Quando pure il tuo migliore amico ti tradisce
Ti lascio questa lettera, adesso devo andare
Perdona la calligrafia da prima elementare
E ti stupisci che io provi ancora un’emozione?
Sorprenditi di nuovo perché Antonio sa volare

  • secondo me Simone Cristicchi è un grande!!!!!!!!

  • questa canzone è stata meragliosa mi è piaciuta tantissimo sono prprio una idiota paingo sempre quando ascolt0o questa canzone perchè cominciò a piangere .

  • mah…non so…io mi sono laureato in medicina specializzato in psichiatria iscritto all’albo degli psicoterapeuti mi sono poi anche specializzato in neurologia e ho fatto supervisione in analisi e tutto per cercare di essere il più completo possibile e alla fine ho compreso una cosa: per contenere devi usare farmaci le parole stanno a zero se la patologia è grave un buon prete è il migliore dei confessori e dei terapeuti, gli psichiatri servono a poco gli psicologi ancora meno e che se fossi andato a fare architettura era meglio. Ciao ciao a tutti

  • stiamo piangendo!!!!! per l’emozione che ci trasmette!!!!!!!!!!è una canzone piena di sentimenti e di verità!!!!!!!!! congratulazioni al cantante!!!!!!!!!!!

  • Se tutti la pensassero come te Rodolfo,saremmo ancora ai tempi dei manicomi nel pre-Basaglia.
    Allora lasciamo che tutto vada come deve andare,tanto non c’è nulla che serva se non un buon prete (!?!?)
    Non voglio fare polemica con te,non è questo il mio scopo,ma mi paralizza l’idea che,davvero,dopo tutto ciò che hai studiato tu sia arrivato a questa conclusione…
    Forse è proprio vero che per capire i matti,parlare con loro,avere uno scambio,viverci,bisogna essere bambini o persone normali senza nessuna specializzazione nè benda scientifica di fronte agli occhi… o semplicemente psicologi, psichiatri,educatori con tanta voglia di cambiare le cose e speranza negli occhi…

  • ho pianto,e pianto.è bellissima e piena di sentimenti!!!!!! bravo!!!!!!

  • Saluti da New York!

    Insegno lingua e cultura e italiana in un liceo a New York. A settembre farò i miei studenti studiare le sue canzoni e la lirica perché sono belle e significative. Spero che vada bene per Lei!

    C T Butler

  • Questa canzone è bellissima perchè racchiude in poche strofe dei contenuti importanti.
    Non tutti siamo uguali e non tutti siam buoni, per questo dobbiamo capire chi da noi è diverso!

  • Ciao sono EvilDevil, non amo la musica perché preferisco il silenzio al rumore, il buio alla luce e la solitudine alla compagnia. Mia sorella no, ascolta sempre musica. Poche mi piacciono seriamente, anzi: pochissime. Poi ho sentito che ascoltava questa musica e me ne sono innamorata. Ho cercato subito le parole del testo ed ho fatto ascoltare la musica alle mie compagne. A tutte è piaciuta! A tutte, ma a me più delle altre! Non ho mai sentito una canzone così bella, davvero. Ci vuole davvero l’anima per comporre cose simili, molti te l’avran già detto, ma io lo dico sinceramente!
    Continua così e vedrai che, come me ora, tutti preferiranno “Ti regalerò una rosa” al silenzio.
    complimenti
    Tua, EvilDevil 😉

  • la tua canzone ha veramente dato importanza a tutte quelle cose che nn havevano senso a tutti quei ragazzi che nn sono nati normali ma sopratutto a noi ci hai fatto capire come un malato si possa sentire stando in quelle condizioni grazie simone grazie

  • simone, sei un grande cantautore…e fidati, una canzone così significativa non l’avevo mai sentita prima… Posso capire questa gente anche perchè anche io ho uno zio matto. Comunque sia, tu in questa canzone hai messo l’anima… Ti stimo tantissimo…
    BACIONI MARY da bologna

  • Bellissima davvero… Ci sono tante storie simili (e peggiori) all’interno dei “manicomi”…
    Mi emoziono sempre quando l’ascolto!

  • Very nice song. I work on psychiatry clinic ,and really” bella canzone”. and also nice music.

  • bellissima
    toccante
    melodica
    piena di significato

    grazie simone

  • Devo chiederti scusa simone, non seguo molto sanremo ma quando ho sentito che avevi vinto tu avevo malgiudicato senza nemmeno aver sentito la canzone, ma ora dopo diversi ascolti mi rendo conto di quanti significati essa racchiude, devi aver riflettuto parekkio e soprattuto immedesimato nel fotografare in maniera così realistica e convincente una realtà così difficile da descrivere o capire se non la si è vissuta in prima persona o attraverso qualche nostro caro…complimenti ancora simone, bellissima canzone e vittoria meritata.

  • Ti ho scritto di recente senza ricevere risposta. Lo sai che numerosi malati psichiatrici in veneto pagano la retta alberghiera se sono ricoverati in strutture protette? Dopo una canzone così intelligente mi aspetto un tuo impegno pubblico affinchè il veneto la smetta di risparmiare soldi sulla pelle dei malati psichiatrici e delle loro famiglie. se vuoi ulteriori notizie sono a tua disposizione.
    Brusco Guglielmo – Assessore Sanità Provincia di Rovigo

  • non ci posso credere..per la prima volta nella mia vita..mi sono commosso di fronte ad una canzone e a delle parole cosi significative..grazie a te ho capito veramente molte cose!grazie simo!complimenti continua cosi!

  • delle emozioni che mi hai trasmesso… grazie per avermi fatto vibrare il cuore… grazie per avermi fatto fermare un attimo e riflettere.. grazie per avermi strozzato le parole… grazie per la tua sensibilità..grazie per “ti regalerò una rosa”..GRAZIE!

  • “Ti regalerò una rosa” un tema maravilloso!, siendo extranjero siento que el tema trasciende las fronteras, tuve la oportunidad de escucharla como ganadora del Festival de Sanremo’07 durante mi ultimo viaje, realmente me emocionó.

  • è veramente bella sei un grande!!!!!!!!!!!!!!!

  • grande simo hai colpito ankora

  • -.-” bellina, mah gia la sanno quasi tutti (a memoria) xd

  • una canzone che ha fatto uscire pazzo un mio amico che purtroppo ora non c’è più..spero solo che quella rosa rossa non se la scordi mai.. simone ogni volta che sento questa canzone mi ricordo il mitico GIOVANNI.. nel tuo diciamo “blog” volevo ricordare una persona fantastica che nella vita ha fatto molto per gli amici.. GIOVA SEI UNICO SARAI SEMPRE NEL MIO CUORE!! TI VOGLIO BENE!! Angela

  • veramente bella e commovente

  • dalla prima volta che ho sentito questa canzone ho capito cose molto importanti……complimenti per la canzone ma soprattutto auguri per la vittoria….TE LA SEI VERAMENTE MERITATA!!!!!!
    ti auguro altre vittorie come questa e ancora complimenti……

  • sei grande cristicchi ma nn poi tanto triste,ma pero’ penso che questa canzone e’bellissima xke’ io quando ascolto le canzoni immagino tante cose belle e questa canzone mi ha fatto davvero sognare!!!!!!!!!!!!!

  • è una cansone molto toccante e a chi gli piace dico “bravi ansi bravissimi” invece a chi non piace dico?????? “siete veramente insessibili e schifosi”.
    Ciao a tutti!!!!!
    la tua fans manu!!!

  • bellissima mi piace da morire e molto emozionante….mi piace……

  • Caro Simone, la tua sensibilità mi ha davvero colpito e metto in risalto la mia lode verso te, poeta meraviglioso, davvero, GRAZIE E BRAVO:

  • Simone,
    oltre a reputarti un grande artista e poeta, credo tu sia uno dei pochi che non canta solo per scalare le classifiche, tu esprimi emozioni e pensieri che toccano davvero le corde più profonde di chi ti ascolta…
    Impartisci insegnamenti in ciò che canti, e questo è lodevole…
    La maggiorparte dei tuoi colleghi si limita alle canzoni d’amore, ma quelle le possono comprendere tutti, mentre i momenti di vera sofferenza che riporti nei tuoi testi, non tutti sono in grado di capirli…
    Sono onesta, fino ad ora reputavo Elisa l’unica cantautrice italiana degna di nota, ho scoperto invece che mi sbagliavo…
    Grazie Simone, continua così…non arrenderti mai ai gusti musicali degli italiani!

  • Ciao simone,per prima cosa voglio farti icomplimenti per il testo ceh secondo me è uno dei capolavori più belli che sonostati fatti.Poi voglio dire una cosa:io ascolto blues e rock e diciamo ceh le canzoni di questo genere nn mi hanno mai interesasto,da quanto ho ascoltato la TUA ho provato una forte emozione e ti ringrazio perchè mi hai fatto ocnoscere davvero il vero scopo della musica.

  • caro simone un’anno fa volevo mandarti la mia autobiografia… ma persone me l’hanno impedito indirettamente…. il primo giorno che cantasti a sanremo sapevo già della tua vittoria non per presunzione ma mi sono detta…. se l’italia non accoglie questa canzone…. non ha capito niente… di questa società.. la malattia mentale è una malattia legata all’affettività..e se viviamo in un mondo dove è rimasto poco amore….dicevo dentro di me… voglio proprio vedere come risponderà il popolo italiano…ti ha votato all’unanimità.che emozione cristicchi| una gioia x te…che hai conosciuto quelle realtà…UN RISCATTO PER ME… CHE SONO STATA 14 ANNI NON NEI MANICOMI,MA IN GIRO X COMUNITà PSICHIATRICHE…. SI PUò STARE 14 ANNI IN BALIA DI LUOGHI INCOMPETENTI X UN DISTURBO BIPOLARE…. NON CI SONO PAROLE X DESCRIVERE COME MI SENTIVO IN QUEI LUOGHI… SPERSONALIZZATA E SENZA DIGNITà XCHE’ ERI SOLO UN NUMERO…SILVIA = MARIA = FRANCESCO = MARCO ..ETC….. OGGI POSSO DIRE CHE NON TUTTE LE COMUNITA’ PSICHIATRICHE SIANO UGUALI PERCHE’ NEL MIO VIAGGIO NE HO INCONTRATE ALCUNE DI TUTTO RISPETTO… MA IO SONO STATA SFORTUNATA… E TI DIRO’ SIMONE CHE PUO’ SEMBRARE UN PARADOSSO…OGGI SONO CONTENTA DI AVER SFIORATO LA FOLLIA…. DALL’ALTRA PARTE DELLA BARRICATA HO IMPARATO AD AMARE…A SORRIDERE ….A CANTARE…A BALLARE…. SENZA VERGOGNARMENE…. PRORIO COME FANNO I BIMBI CHE NON HANNO INFRASTRUTTURE… DICEVA POVIA… EVVIVA I MATTI CHE HANNO CAPITO COS’E’ L’AMORE.. .IO L’HO CAPITO..MA OGGI NON SO SE RITENERMI UNA MIRACOLATA… OPPURE UNA DONNA CHE HA SAPUTO TRASFORMARE LA SOFFERENZA… ERO PIENA D’AMORE FINO ALL’ETA’ DI 20 ANNI… POI… IL BUIO TOTALE…. ED HO CAPITO VERAMENTE LA MIA ESSENZA COMINCIANDO UNA PSICOTERAPIA COGNITIVA PRIVATAMENTE… OGGI LE CERTEZZE CHE MI SONO COSTRUITA IN 14 ANNI DI CALVARIO FANNO PARTE DI ME E DEL MIO SENTIRE… NON PERMETTERO’ A NESSUNO DI INQUINARLE… HO SEMPRE AMATO LA VITA NONOSTANTE IN QUEGLI ANNI NON RIUSCIVO AD ESTERNARE EMOZIONI… MA SENTIVO CHE SI ERA CHIUSO SOLO IL CASSETTO NEL MIO CUORE… MA CON UN LUCCHETTO CHE NESSUNO HA SAPUTO IMPEGNARSI …X AIUTARMI A TROVARE LA SUA CHIAVE.. MA NON BIASIMO NESSUNO OGGI DICO SOLO DI ESSERE UNA DONNA LIBERA DI SCEGLIERE IL MEGLIO X ME… L’AMORE… GRAZIE SIMONE

  • Sono un operatore del centro diurno dipartimento di salute mentale di San Paolo.
    Ho bisogno di entrare in contatto con te per una trasmissione radiofonica che vorremmo fare.
    Puoi aiutarci?.Grazie. Marco.

  • Ciao Marco,
    per contattare direttamente Simone puoi scrivere a:

    info@simonecristicchi.it

  • e davvero bella questa canzone

  • bravooooooo!!!!6 trp grandeeeeeee

  • Bellissima!!
    la canzone e’ ralistica, ci sono davvero tantissime persone in queste condizioni.

    Mi sembra di vedere uno di loro ….. Descrive alla perfezione le persone ricoverate nei vari reparti psichiatrici…. 🙂

    Fa rabbrividire, ma e’ bellissima!

  • bellissimo ,fantastico meravigloso questa canzone merita tante frase belle e anche il mio ragazzo o meglio il raga che mi piace

  • Infinitamente grazie Simone da Antonio e Margherita.

  • e ballaaaa ragaaa e stupenda!!!

  • ciao simone! è ormai passato un anno dalla tua vittoria sanremese, eppure io non ho mai smesso di amare la tua canzone…è stupenda…inspiegabile…ti tocca dentro! e x farti capire ciò ke ha suscitato nel profondo del mio animo, ho deciso di strutturare la mia tesina di maturità proprio sulla tua canzone!!!!! grazie di cuore…

  • Canzone estremamente impegnata e con parole toccanti ma il soggetto non è nuovo…gli Après la Classe, un gruppo salentino, hanno scritto nel 2004 una canzopne intitolata “Simu li pacci” tradotta “Siamo i pazzi”…Fortunatamente i cantanti di oggi sono come gli scrittori di una volta…come per dire che la parola ferisce più della spada…

    Eccovi le parole:

    Occhi sbarrati e persi nell’ombra di una cura che mura ogni paura, la cura
    Ma questa è storia vera da tutti sconosciuta, di prigionieri chiusi nelle loro malattie
    Tra psicococktail e calmanti da stendere elefanti e intanto in tanti sono a perire
    Eppur nessuno a orecchie per sentire che dire

    Parlo di disperati chiusi nthra (dentro) le psichiathrie
    In celle senza sbarre si da dove non si può uscire
    Sul filo di un rasoio tra il vero e la follia
    Nella speranza viva che finisca l’agonia
    Di cadere dentro a un burrone che sembra senza fine
    Paura ancora di cadere ormai stanco di sentirmi dire
    Di cadere dentro a un burrone che sembra senza fine
    Paura ancora di cadere ormai stanco di sentirmi dire

    Simu li pacci quistu diciti vui (siamo i pazzi questo dite voi)
    Ma simu chiu normali te tutti quanti vui (ma siamo più normali di tutti quanti voi)
    Simu li pacci ma quiddrhi te legare (siamo i pazzi ma quelli da legare)
    Se nu ni capiti e perche’ nu ne sapiti amare (se non ci capite è perché non ci sapete amare)

    E’ inutile somministrare psicofarmaci che mi dai
    Perché mi vuoi tranquillo e calmo pe li cazzi toi (per i cazzi tuoi)
    Mi guardi e mi sorridi ma son ben altri li pensieri toi (i pensieri tuoi)
    La paga di questo mese e lizette (ricette) che mi dai da firmare
    Ogni volta che ti vengo trovare sento dirmi no non ti preoccupare
    Ancora un farmaco si ma da provare

    Perciò caro dottore no non puoi avvelenare
    Chi a volte le emozioni non riesce a controllare
    Prima ci distruggete psicologicamente
    E poco dopo ci classificate malamente
    E tutti quelli che sono stati vicino alla follia
    Rinchiusi come cani in quell’infame psichiatria
    No non ti abbandonare no non ti rassegnare
    Noi tutti siamo stanchi di sentirci ancora dire ca (che)

    Simu li pacci quistu diciti vui (siamo i pazzi questo dite voi)
    Ma simu chiu normali te tutti quanti vui (ma siamo più normali di tutti quanti voi)
    Simu li pacci ma quiddrhi te legare (siamo i pazzi ma quelli da legare)
    Se nu ni capiti e perche’ nu ne sapiti amare (se non ci capite è perché non ci sapete amare)

    TSO sono tre lettere sconosciute ma non per chi le abbia già vissute
    Farmaci spacciati da dottori consenzienti
    Sedotti dalle ditte che distruggono le menti

    Tu non pensare tu non devi pensare
    Mi è stato detto come se fossi un vegetale
    No non pensare perché non posso pensare
    Eppure sono un uomo non lo devi dimenticare

    Nome e cognome tengo un nome e cognome scritto
    Per ogni abuso e per ogni dolore
    Nome e cognome tengo un nome e cognome
    Per ogni infermiere e per ogni dottore
    Nome e cognome tengo un nome e cognome
    Ti chiedo solo aiuto
    Ma tu riesci a capire

    Simu li pacci quistu diciti vui (siamo i pazzi questo dite voi)
    Ma simu chiu normali te tutti quanti vui (ma siamo più normali di tutti quanti voi)
    Simu li pacci ma quiddrhi te legare (siamo i pazzi ma quelli da legare)
    Se nu ni capiti e perche’ nu ne sapiti amare (se non ci capite è perché non ci sapete amare)

  • non mi emozionavo così profondamente per una canzone da molti anni, da quando ascoltavo le strofe di de Andrè: qui c’è uno stile differente e originale ma la stessa poesia che cattura e stordisce.. Posso solo dirti un semplice “grazie”.

  • Ciao Simone.
    Negli ultimi giorni qualcosa sta cambiando dentro me…
    Mi son ripetuta in mente, varie volte, frasi di questa tua canzone e, devo ammettere, che mi è servito.
    Spero di non essere una futura laureata disoccupata( ihih), mentre faccio tirocinio presso un centro di riabilitazione mentale e fisica…
    Spesso mi ponevo domade con punti interrogativi a caratteri cubitali, ma quando poi ti ritrovi solo un puntino che ti interroga non si sa bene su cosa, rallegrandosi per un tuo “sorriso”, un tuo minuto dato all’ascolto, un tuo “bravo!”, ecco…devo solo farmi forza per non piangere. Se piangessi non potrei stare lì.
    Se io non stessi lì, piangerei per altro. Credo avrò un forte senso di vuoto quando queste ore, che concorrono alla possibilità di laurearmi, volgeranno al termine.
    …e intanto mi scervello per trovare un modo per ritornare tra loro.
    Che la canzone sia bella è indubbio; io volevo solo comunicarti le mie sensazioni. Prima di varcar la soglia AVEVO UNA PAURA FOTTUTA che non so spiegare. Oggi, dopo 16 ore internata, mi rendo conto che la vera paura è un’altra. Mi manca Antonio e le sue paginette; non sa leggere, ma scrive seguendo i tratteggi e mi fa i complimenti mentro lo ascolto, chiedendomi se “ritorno”… 🙁 (ha 28 anni). Mi manca Pasquale, che mi chiede attenzioni e mi domanda Quando sua sorella verrà a prenderlo, visto che “lo dice sempre, ma mai lo fa”…
    Sono incazzata Simone! Incazzata davvero! Come si fa? Come diavolo si fa a dimenticarsi di una persona che ha un cuore ancor più vivo degli altri, che TI RIMANE FEDELE fino alla morte, perchè passano gli anni…ma ancora ci spera! L’unica forza che riesco a trovare nasce dalla voglia che ho di restare. Per questo lavoro ci vivrei davvero… Non possono non diventare la TUA famiglia. Per la prima volta, sono felice di questo pianto!

  • dai è veramente bello questo testo. non sono tanto forte a parlare italiano, ma ho provato di traduirlo in francese. grazie a voi.

    Ti regalerò una rosa
    Je t’offrirai une rose
    Une rose rouge pour colorier les choses
    Une rose pour consoler chacune de tes larmes
    Une rose pour pouvoir t’aimer
    Je t’offrirai une rose
    Une rose blanche comme si tu étais ma femme
    Une rose qui t’aidera à oublier
    La plus petite de tes souffrances

    Je m’appelle Antonio et je suis fou
    Je suis né en 54 et je vis ici depuis mon enfance
    Je croyais parler avec le diable
    Alors ils m’ont enfermé 40 ans dans un asile
    je t’écris cette lettre parce que je ne sais pas parler
    Pardonne mon écriture de classe de CP
    Et je me surprends de ressentir encore des émotions
    Mais c’est la faute de ma main qui n’arrête pas de trembler

    Je suis comme un piano avec une touche cassée
    L’accord dissonant dans un orchestre d’ivrognes
    Les jours et les nuits se ressemblent
    Dans la faible lumière à travers mes vitres opaques
    Je me encore fais petit parce que j’ai peur
    Pour les gens sains d’esprit nous sommes des détritus
    Puant la pisse et la sciure
    c’est une maladie mentale, et il n’y a pas de remède

    Je t’offrirai une rose
    Une rose rouge pour colorier les choses
    Une rose pour consoler chacune de tes larmes
    Une rose pour pouvoir t’aimer
    Je t’offrirai une rose
    Une rose blanche comme si tu étais ma femme
    Une rose qui t’aidera à oublier
    La plus petite de tes souffrances

    Les fous sont des points d’interrogation sans questions
    Des milliers de vaisseaux spatiaux perdus dans l’espace
    Ce sont des poupées étendues qu’on sèche au soleil
    Les fous sont les apôtres d’un Dieu qui les repousse
    Je me fabrique de la neige avec du polystyrène
    Ma pathologie profonde c’est que j’ai toujours été seul
    Maintenant prenez un téléscope et mesurez la distance
    Entre vous et moi, regardez… qui est plus dangereux ?
    dans un pavillon on s’aimait en cachette
    On se créait un coin qui n’appartenait qu’à nous
    Je me souviens de ces courts instants ou nous nous sentions vivants
    Et non comme des dossiers médicaux alignés aux archives
    De tous mes souvenirs tu seras le dernier à se consumer
    Tu étais comme un ange attaché au radiateur
    Et malgré tout, moi, je t’attends toujours
    Si je ferme les yeux, je sens ta main qui m’éffleure

    Je t’offrirai une rose
    Une rose rouge pour colorier les choses
    Une rose pour consoler chacune de tes larmes
    Une rose pour pouvoir t’aimer
    Je t’offrirai une rose
    Une rose blanche comme si tu étais ma femme
    Une rose qui t’aidera à oublier
    La plus petite de tes souffrances

    Je m’appelle Antonio et je suis sur le toit
    Chère Margherita, je t’attends depuis vingt ans
    Le fou c’est toi quand personne ne te comprend
    Ou bien quand ton meilleur ami te trahit
    Je te laisse cette lettre, car je dois y aller
    Pardonne mon écriture de classe de CP,
    Cela te surprend que je ressente encore des émotions ?
    Alors étonne-toi encore, parce qu’Antonio sait voler…

  • erratum !

    uno sbaglio : “mi faccio ancora sotto”, non ho scritto bene, si deve leggere : “je me fais encore dessus” e no “Je me encore fais petit “, che non vuole dire niente…

  • SEI UN FIOL 🙂 DAL TUO MIGLIORE AMMIRATORE

  • ciao ho appena fatto un minifumetto su questa canzone. Che ne dici di dargli un’occhiata e farmi sapere cosa ne pensi? il link è questo

  • Complimenti sinceri per tutto il lavoro che c’è dietro …. ho acquistato anche il libro; fantastico. Anzi due, uno l’ho regalato !
    Bravissimo Simone….
    Manuela

  • Simone davanti a un capolavoro come “Ti regalerò una rosa” non c’è proprio niente da dire, a proposito non mi hai fatto ancora sapere niente sul racconto che scritto e che ti ho inviato ” Una storia qualunque ” insomma il tuo esito se è risultato positivo o negativo? Per la festa che si farà al mio paese Rombiolo (VV) verrai a fare un concerto?Sarebbe un sogno che tu ci saresti, vorrei conoscerti di persona, e poi ho un enorme stima su di te e su quello che ti occupi che affronti.

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