Appunti slacciati di viaggio (1)

ovvero: ai bordi di un concerto, in sintesi

sf1Vi sono modi diversi per raggiungere una destinazione. Si può guardare una cartina e segnarvi sopra la rotta che sembra migliore, magari con una morbida matita rossa. Oppure si può delegare la scelta ad un navigatore satellitare, e poi scoprire che il risultato è perfettamente identico.

Il navigatore mi è stato regalato e, in quanto regalo, è una sorta di metafora: qualcosa che aiuti ad orientarsi, a compiere le scelte migliori e, soprattutto, nel tempo più breve possibile. E’ poi davvero tempo perso, mi chiedo, quello delle incertezze, delle indecisioni, dei ripensamenti? Non credo: è vita. E le scelte di vita, della propria vita, non si delegano. Tantomeno ad un navigatore.

Il viaggio è quello di avvicinamento al concerto di Simone Cristicchi a Santa Fiora, con il coro dei minatori. Il pensiero inevitabile è ai luoghi dei racconti e delle canzoni dello spettacolo, mentre l’auto fatica a salire il tratto tortuoso che stringe in un nodo di asfalto una piccola superficie del Monte Amiata. Quegli alberi, fitti ed altissimi, potrebbero ricordare almeno parte di quelle storie di “vino, amore ed anarchia”, protagoniste assolute della serata che sarà. In un qualche modo, se si hanno orecchie per ascoltare, quegli alberi ancora le raccontano.

Intanto, il navigatore avvisa di avere le batterie scariche, nonostante sia alimentato elettricamente. Contraddizioni tecnologiche ed umane insieme. Comunque non interessa sistemare meglio il cavo, perché Santa Fiora è indicata a pochi km. Incontrato Matteo in un albergo definito “surreale”, dopo qualche minuto dedicato alla presa di coscienza della nostra reale (e non surreale) presenza lì, inizia quella che sarebbe potuta essere la più classica delle esplorazioni. Non sarà così.

Attraversiamo un ponte ed eccoci nello stomaco di Santa Fiora. Sì, nello stomaco, perché la prima cosa che incontriamo è un tavolone di cibo, di vino e di festosa anarchia. Salutiamo l’amica Daniela e proviamo a scendere, giù, verso quello che io vivo ormai come un lungo intestino fatto di una strada di sassi e di storia. In fondo al fondo, individuiamo il luogo dove si terrà il concerto: un bellissimo parco, con tanto di laghetto e di cigno (uno solo, pare, visto da lontano). Poi lo stomaco, questa volta il nostro, reclama qualcosa di solido da ingerire e provvediamo per accontentarlo.

…seguirà (prima o poi, senza fretta, senza navigatore)
ps – continua, qui

  • Per esperienza, penso sia molto meglio la vecchia cartina stradale e l’intuito che ti spinge a percorrere una strada invece che un’altra. Il nostro navigatore ieri ci ha fatto allungare la strada nel viaggio di andata verso Santa Fiora causa guasto tecnico (ha smesso di funzionare, forse era in paura caffè)e al ritorno ci voleva far diventare sottilette, dato che ci ha fatto entrare in alcuni vicoli, anzi vicolini con discese e salite talmente ripide da far salire il cuore in gola che se rimanevamo incastrati tra i muri per uscire dalla macchina o trovavamo un modo per aprire la bauliera o i vigili del fuoro avrebbero dovuto tagliare il tetto della macchina!!! Ad un certo punto eravamo bloccati su una salita in curva che la macchina non voleva salire. Ringrazio il mio autista per la bravura, io sarei tornata casa in treno!!! ma i navigatori satellitari sono stati ideati solo x chi ha una smart o al massimo una 500?
    Secondo me oltre alle opzioni città+via dovrebbero mettere anche tipo di auto!!!! Non tutte le strade possono essere percorse da tutti i tipi di auto!!!
    Se qualcuno creasse “che tipo di auto hai” voglio la percentuale sulle vendite!!! 😀
    Cmq bella serata, anche se ho trovato li anche il mio datore di lavoro con la famiglia a vender minerali.

    x Simone: ai prossimi concerti segnala anche la strada da fare per raggiungerti!!!! 😀

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