Minatori del XIXmo secolo

germinalStesi su un fianco, menavano giù colpi da orbo, spinti dall’idea fissa di fornire un gran numero di vagoncini. In quella bramosia d’un così duramente disputato guadagno, non avvertivano più nulla. Né lo stillicidio dell’acqua che enfiava loro le membra, né i crampi provocati dal persistere che facevano in posizioni forzate, né il soffoco delle tenebre in cui scolorivano come piante messe in cantina. E l’aria, via via che le ore passavano, diventava più metifica, scaldata dal fumo delle lampade, intanfita dagli aliti pestilenziali e resa asfissiante dalle esalazioni di grisù. Dava fastidio agli occhi come le ragnatele, e soltanto l’aerazione notturna l’avrebbe spazzata di là. In fondo alla loro galleria da talpe, sotto il peso della terra, i minatori, senza più fiato nei petti in arsura, picconavano, picconavano sempre.

[Emile ZolaGerminal, 1885]

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.