Motivetti estivi?

Ci siamo quasi. Tra non molto si potrà dire che sarà ufficialmente iniziata l’estate, e con essa uno degli sport nazionali preferiti: la ricerca del motivetto tormentone da scegliere come sottofondo per quelli che diventeranno ricordi autunnali, certamente salati (almeno per le nostre tasche), probabilmente “dal sapor di asciugamano”. Simone lo sa bene, ed è interessante notare come usi l’arma dell’ironia per evitare di cadere nella facile trappola della banalità più o meno galleggiante.

E’ stato così con “Vorrei cantare come Biagio” (2005), motivetto accattivante che nascondeva però una canzone di una tristezza infinita: il dramma di un cantante emergente che, non sapendo più cos’altro fare per giocarsi le proprie carte artistiche, si abbandona al delirio più totale, tanto da voler desiderare di pesare, convivere o vestirsi come un cantante di successo! Delirio, ma anche tragicommedia di vita vera e vissuta, curiosamente equivocata da molti. Troppi in verità.

Con “Ombrelloni” (2006) si poteva sperare che lo spazio per i malintesi fosse eliminato alla radice. Ed invece no: la parodia delle canzoni per l’estate preparate a tavolino (o, come dice Simone, “scritte con la calcolatrice“) la si è voluta intendere solo come una somma (somma?!) di turpiloqui gratuiti. Salvo poi mandare in onda, che so, il video di una educanda Paris Hilton, che certo gli stessi “moralisti” devono considerare un modello al quale giovani (e meno giovani) dovrebbero ispirasi. Ah però! E qui mi fermo.

Come riassumere al meglio queste idosincrasie tipicamente italiane se non con “L’Italia di Piero” (2007)? Sono curioso, lo ammetto, di vedere quanti preferiranno voltare la faccia dall’altra parte (e non del cancello) pur di non riconoscere che il Paese dei “santi, poeti e navigatori” è ora dominato da ben altre personalità ed aspirazioni. Ma la Storia che cosa ci insegna? Già, la Storia non è dato di saperlo (la si studia ancora, poi?), ma la cronaca di sicuro una cosa l’insegna: “Bella L’Italia di Piero, quello che succede è un’assurdità… ma è tutto vero!” Oppure non è così, Piero?

[Max]

  • Guardiamola da un certo punto di vista…chi avrà il coraggio di criticare Piero visto che il suo essere (ammesso che sia) rappresenta la maggioranza (se non la totalità) degli Italiani??
    Si facciano avanti dunque i perbenisti e come disse qualcuno..chi è senza peccato…

  • Ma tu sei matto!! Dilapidare così queste riflessioni 😉

  • Riesco ancora a sopportare i non addetti ai lavori quando dicono che “Vorrei cantare come Biagio” è una canzonetta oppure che “Ombrelloni” è volgare.
    Non sopporto invece gli addetti ai lavori che dicono le stesse cose, perché devono sapere che tra la poesia di Simone e quella (?) di Biagio c’è molta differenza, o che prima di Ombrelloni il CD contiene un minuto di conversazione telefonica che chiarisce tutto anche ai meno dotati di acume e di ironia.
    Riusciranno i nostri eroi a trovare qualcosa anche per L’Italia di Piero?
    Concludo con una riflessione personale: da “La guerra di Piero” a “L’Italia di Piero”. Com’è caduta in basso questa democrazia che ci hanno regalato i nostri nonni ed i nostri genitori…
    Ciao Simone, ciao Max, ciao Slacciate e Slacciati, ciao Matti

  • Disamina come sempre perfetta, Max 😉 … in verità lascia un certo amaro in bocca constatare che i cosiddetti “esperti” ( ! ) usano dilettarsi, soprattutto in periodo estivo, a criticare aspramente diversi “artisti” ( anche questa parola, a mio parere, da utilizzare “cum grano salis” ) e ad accusarli di sfornare canzoncine idiote che si prendono gioco dell’intelligenza sopita di chi ascolta distratto tra un bagno al mare ed un bagno di sole… ma che quegli stessi “esperti” non hanno voluto cogliere, valorizzare, dare il giusto peso alla sagacia ed all’ironia di chi, come Simone, ha saputo intelligentemente “giocare” con un certo modo di fare musica al fine di metterne in luce l’insensatezza, e di opporsi ad essa. Non solo non hanno voluto capire. Ma hanno perso un’ottima occasione per tacere e far bella figura. Ah, quest”Italia di Piero… 😀 Staremo a vedere… 😉

  • “La Storia ci insegna…. ma CHE ci insegna??” Ha proprio ragione Simone. Su molte cose siamo rimasti ignoranti anche dopo secoli. E hai ragione anche tu Max quando dici che il Paese dei santi, poeti e navigatori è diventato ben altro. Un fotocopia triste e tra l ‘altro malriuscita di paesi ‘evoluti’ come gli Stati Uniti. Talmente evoluti che per dimostrare che esisti devi fare una strage. 🙁

  • Ombrelloni sara’ sempre bellissima, l’ho sentita fino a ieri sera, la gente è davvero troppo ipocrita, che schifo.
    L’italia di piero ha motivetto accattivante che la gente stavolta riesca a depurarsi e ad apprezzare?
    Adesso poi che molti si sono avvicinati per sanremo….l’ho notato al concerto a palermo, simone cantava le canzoni del vecchio album e la gente si straniva.
    Speriamo bene, ho avuto l’impressione che ci fosse gente tra la platea che non lo capisse e che fosse li’ solo per l’onda di successo della vincita sanremese. Non voglio certo dire chi possa sentire simone o no solo che vedere certi volti mi ha lasciato un po’ cosi.
    un bacio a tutti, serena

  • Dò pienamente ragione sia a lunablu81 che a Serena. è vero che molti si sono avvicinati alla musica di Simone solo dopo Sanremo, e questo da una parte è buono, perchè hanno avuto occasione di comprendere meglio il suo talento, dall’altra no, perchè, sicuramente, quando ci si scorderà del sanremo di quest’anno coloro che non l’hanno mai seguito veramente diranno: “Cristicchi…Cristicchi chi?”
    Comunque, la cosa che più mi fa innervosire è quando parlano di lui come “quello dei matti”. Davvero idioti! 🙁
    P.S. E comunque “Ombrelloni” è grande, solo chi non sa leggere tra le righe ne parla male!

  • Io personalmente in questo periodo ascoltanto tutti i giorni il primo cd di Simone e ogni giorno in quelle canzoni ci trovo qualcosa di nuovo, una miriade di significati!
    Che tristezza che certa gente si fermi solo all’apparenza senza impegnarsi a scavare dentro…
    Lety

  • A me fa innervosire un sacco quando gente che non ha mai ascoltato canzoni di Simone dice a qualcun altro “Stai attento, perchè lui è anticlericale! Ha fatto una canzone contro i preti!” Miii… E la canzone non l’ha neanche mai ascoltata, ma è stato a sua volta “messo in guardia” da altri!! Ho prestato i miei cd a una coppia di amici. Lui (ha ascoltato i cd di straforo tra una andata a eun ritorno dal lavoro) : “Ma son canzoni sciocche, dice tante parolacce”. Lei (che è mamma a 30 anni e laureata precaria, ha ascoltato varie volte i cd e ha ascoltato quando le parlavo di Simone, ai vari incontri, il taxi e i 10 euro, ecc): “Non è vero. Ad una persona che è superficiale e non sa ascoltare in quanto superficiale, balzano agli occhi solo le rime, se lo ascolti bene ti accorgi che è profondo e realistico e rispettoso della persona che soffre e più in ricerca della Verità di tanti altri”.
    Ecco: tutto dipende dal livello a cui sono regolati i “sensori” di chi ASCOLTA e da quanto una persona è LIBERA nel suo essere…

  • Sono d’accordo Max e poi l’ironia è uno dei tanti punti di forza di Simone.. 😉
    Inoltre per quanto mi riguarda, volevo dire che io sono una di quelle persone che si è avvicinata maggiormente a Simone, alla sua musica, alla sua mattia dopo la partecipazione a sanremo, ma questo non significa che non stia apprezzando tutto il percorso che Simone ha fatto in questi anni..meglio tardi che mai no? 😉
    Le persone che “finita l’ondata sanremese” si distaccheranno da tutto quello che rappresenta Simone(sia come artista che come persona!)saranno loro a perderci..
    Un bacio a tutte
    Perdona il piccolo sfogo Marialaura, ma ci tenevo a sottolinearlo!

  • Non preoccuparti, Mara. Capisco benissimo ed era quello che volevo dire anch’io nel commento, infatti su questo ho parlato di pro e contro…forse non si è capito 😉

  • La superficialità (che a volte, bisogna dirlo, è accompagnata dalla male fede) è piuttosto diffusa e porta ad interpretar male, o a non interpretare affatto, l’ironia, la tragicommedia, la parodia, la provocazione… Quello che accadrà con “L’ Italia di Piero” lo scopriremo presto, ma forse dovremo imparare (dalla Storia o dalla cronaca, questo è da vedere) che la gente che preferisce voltarsi dall’ altra parte, purtroppo, non è poca.

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