Laureata Precaria

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po’ campati in aria
È il secondo tempo della storia
di una studentessa universitaria

Tesi di laurea col pancione,
110 e lode con i complimenti della commissione
Brava! Hai fatto un figurone,
ma è proprio adesso che per te si complica la situazione.
Ricordi di quel giorno coi parenti in visibilio,
non come adesso che consegni pizze a domicilio
nel quartiere, che vita grama!
Ritorni a casa infreddolita
e il frigorifero è il deserto del Sahara.

Ti chiedi: perché non sono nata miliardaria?
Lo vedi, del tuo monolocale non sei proprietaria,
accenderesti un mutuo se firmasse un genitore
appendi il tuo diploma in Scienze della Disoccupazione.

Mi hanno fatto un bel contratto Co.Co.Co.
Anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò
con un stipendio misero io me la caverò

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po’ campati in aria
Con la rabbia rivoluzionaria
di una studentessa universitaria

Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia
Sogni una carriera straordinaria,
ora prendi 400 euro al mese come segretaria

Ci vuole un bel coraggio,
se fai volantinaggio a maggio
Con lo svantaggio dei problemi
che può darti un vecchio motorino della Piaggio
Che si inchioda senza broda
poco prima che cominci i viaggio…
Se per disperazione urli, qui nessuno sente,
è come fare la centralinista in un call-center,
part time, meglio di niente
risolvere faccende della gente,
che chiama e poi ti offende

Ti somiglia quest’Italia confinata dall’Impero,
sembra un portaborse viscido che bussa a un Ministero,
ma nessuno gli risponde
d’altronde, sarebbe come infilare
un paio di bermuda ad un bisonte

Mi hanno fatto un bel contratto Co.Co.Pro.
Anche se cosa vuol dire non lo so,
so solo che io da domani un posto di lavoro avrò
con un misero stipendio a fine mese arriverò

Laureata precaria,
con lo zaino pieno di progetti un po’ campati in aria
Forse era una vita meno amara,
quando eri studentessa universitaria

Laureata precaria,
che rispecchi fedelmente questa deprimente Italia
Sogni una carriera straordinaria,
ora prendi 400 euro al mese come segretaria

L’Italia è una Repubblica fondata sullo Stage
Corsi di formazione, Master e New Age
I licenziamenti sono all’ordine del giorno
Avere un posto fisso è come fare Terno al Lotto…

  • quando stavo male ho deciso di allontanarmi 300 mt da casa, tanto per non respirare l’aria dei miei familiari e sono andata a vivere con delle ragazze che si preparavano alla laurea. A parte i bei rapporti che si sono creati, in questa canzone purtroppo penso che ci si ritroveranno…questa è la triste realta’: il mondo ci fa adattare come gli animali, le specie, si adattano al clima cambiando tipo di squame o forma delle palme delle zampe tanto per fare esempi anche poco calzanti.
    Ma mi ci sono ritrovata pure io che manco ho studiato quando parla di chi fa volantinaggio a maggio e io l’ho fatto e pure a piedi e non c’avevo manco un motorino della piaggio!!! e per non parlare del telemarketinghe : >>> una fa la kamikaze se vuole vedere distrutta la propria autostima a fine giornata: lo consiglio a tutte le donne masochiste. FANTASTICA SIMO’ L’ARIA ANNI 50 o 40 DEL “mi hanno fatto un contratto cocopro”… la trovo davvero geniale. E PURTOPPO ASSAI VERA, DOMANI GUARDERO’ LE UNIVERSITARIE CHE MI RUBANO IL POSTO SUL BUS CHE PASSA SOTTO CASA MIA E CHE LORO PRENDONO DAL CAPOLINEA CON UN OCCHIO DIVERSO 😉

  • Purtroppo il problema della nostra deprimente italia è qualcosa che è iniziato molti anni or sono e non è solo legato alla precarietà attuale del mondo del lavoro, ma anche all’incapacità totale delle nostre scuole di “sfornare” laureati e diplomati validi.
    Quando mi stavo diplomando scioperavamo per difendere la nostra scuola e già da allora si stavano minando le fondamenta del nostro stato che come tutti è basato sull’istruzione. Ma non penso sia il luogo adatto ad una polemica sui nostri governanti. Piuttosto lascio una frase per far riflettere: gli studenti vogliono realmente studiare 20 anni e ritrovarsi con la consapevolezza di non sapere nulla?

  • sai perchè mi sei simpatico e ti considero un vero artista?
    perchè non parli solo d’amore ma di problemi reali, sociali, concreti… non vieni a noia e sei originale.
    Non ci dovrebbe essere nulla di originale a parlare dei problemi sociali, ma invece c’è perchè nessuno ne parla mai, o troppo poco e cantano sempre le stesse canzoni, tutte uguali, perlopiù sentimentali. Due palle..! 🙂

    grande Simo continua così 🙂

  • beh eccomi qui….. studentessa universitaria e lavoratrice precaria… ho una laurea triennale da 110 e lode e lavoro come educatrice(occupazione per cui mi sarebbe bastato il diploma tra l’altro…) ora mi sto per specializzare, mancano 4 esami alla seconda laurea, e come mi manterrò?????

  • Caro Simone, complimenti davvero: ogni tua canzone rappresenta uno spaccato intelligente e acuto della realtà che ci circonda (adoro anche “L’Italia di Piero”)!
    E’ da giorni che ascolto questa canzone, mi rispecchia in pieno. Sono laureata da un anno (con 110 e lode e i complimenti della commissione!) ma ancora sono senza occupazione stabile. Oggi la laurea è poco più di un diploma, la società pare voler dirci: accontentatevi di un call-center o di un posto come segretaria!
    Ma possibile che per fare quello che voglio deve EMIGRARE?
    C’è nessuno che lavora felice in Italia?

  • da parte di Beppe Grillo:
    Una canzone per Pippo.

  • Cavoli, sembra per diversi aspetti (tranne il pancione e il monolocale – vivo in doppia) uno racconto della mia vita di adesso.
    Un saluto, depresso… ora che ho letto.

    A volte, non è meglio non sapere? ;D

  • a parte il pancione, sembra la mia canzone.
    e purtroppo quella di tantissime altre laureate a spasso.
    lo sono quelle/i che si laureano in materie “serie”, figurati chi si laurea in Spettacolo come me..
    e per le fortunate c’è le call center.

    l’italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro.
    precario.

  • …è il mio futuro questo?? Speriamo di noooo!!!! 😛
    Eheh… bella simo’…arrangiamento simpaticissimo per un testo forte e di denuncia… e che te lo dico a fa’… 🙂

  • Degna prosecuzione della “prima puntata” della storia di questa studentessa così simile alla maggior parte di noi, che per anni profondiamo impegno e speranze, tra libri ed esami, tra lezioni ed orari assurdi, per poi ritrovarci, nella maggior parte dei casi, a fare i conti con una realtà tristemente diversa da quella che avevamo prospettato di costruirci !! E ci tocca arrangiarci in qualche modo, in attesa di qualcosa di meglio…
    Anche questo testo, nella sua ironica apparenza, è invece in sostanza amaramente realistico… perfetto ritratto di una generazione destinata ad accantonare troppo spesso i propri sogni, e di sottometterli alle esigenze più immediate del quotidiano, di fronte alle quali quel pezzo di carta così sudato sembra contare ben poco…

  • Speriamo di non essere io la prossima “laureata precaria” 🙁
    …purtroppo però quello che dice Simone nella canzone rispecchia perfettamente la realtà…. comunque la canzone è molto carina, proprio come lo era ” Studentessa Universitaria” 🙂
    E bravo Simone!

  • Laureata precaria da sei anni. E siccome oggi vado di fretta mi associo semplicemente al coro di chi dice che era ora che qualcuno cantasse anche noi della generazione dei trentenni!
    un abbraccio a Simone e ai ragazzi di questo splendido blog
    Fra
    slacciata credo visto che ho mandato ieri la mail

  • Fra qualche mese credo che anch’io mi aggiungerò alla schiera delle laureate precarie… E’ una realtà che conosco visto che molte delle amiche con cui sono cresciuta la vivono sulla loro pelle… Una delle più fortunate dalla Campania si è dovuta trasferire in Sardegna per un contratto a 18 mesi… Augurando a tutti di non perdere mai le speranze rimgrazio Simone perché ha il coraggio di scrivere canzoni “diverse”, ma vere! Un bacione…

  • Visto che io nel libretto del disco non l’ho trovata, sapreste dirmi voi di chi e’ la voce femminile in questo brano ? 🙂

  • C’è, angelo, nel libretto del cd c’è: guarda nei ringraziamenti… ;o)

  • forse ho C’Apito… forse… 😉

  • Ha sbagliato facoltà. Con scienze della disoccupazione è difficile trovare lavoro.

  • Le canzoni del cd sono tutte bellissime… Ma questa, oltre che essere il secondo capitolo di una storia, per me è anche il secondo singolo ideale. Si continua con l’impegno sociale ma con ironia!

  • Altro che scienze della comunicazione.. scienze della disoccupazione.. ha ragione, il diploma lo appenderò al muro insieme all’ottimo voto.. tutto inutile.. e la carriera straordinaria vivrà nei sogni

  • e poi l’istat dice che l’occupazione cresce e da 13 anni l’italia non è mai stata così piena di lavoratori con contratti dipendenti… ma sono tutti impazziti???

  • Scienze della formaz…

  • ciao sono stefania e sono laureta in lettere moderne indirizzo storico artistico… è da 7 anni che sono laureta e lavoro in maniera precaria nel pinacoteca provinciale di bari (contratto di collaborazione, veniamo pagati una volta all’anno!!!!!) che vi invito a visitare se siete della zona…
    per fortuna nella sfiga ho superato le selezioni per la ssis di storia dell’arte e quindi mi hanno detto che prima o poi insegnerò (ma quando non si sa!!!)
    ieri sentivo ad uno mattina una prof.ssa di psicologuia che diceva che i ragazzi di oggi hanno la sindrome di peter pan… ma come cavolo me la pago una stanza in affitto con questi lavori di mer..
    la tv ci offende continuamente…
    il gettone di presenza di alcuni personaggi televisivi (pari a 1000 euro quando sei uno sconosciuto) sarebbe lo stipendio che vorrei…
    comunque ho fatto una tesi sui marginali nel medioevo e i “matti” in questo periodo non erano reclusi ma rispettati…
    un bacio a simone, ti ho visto a bari ed è stato un incontro interessante…

  • che malinconia…anch’io una laureata precaria

  • ciao.ho ascoltato oggi per la prima volta questa canzone e mi sono entusiasmata subito!molto più bella di studentessa universitaria,anche se sembra più la descrizione di una single che di una giovane madre perchè se sei precaria con un bambino i problemi si complicano enon ti basta un monolocale…io sono laureata in lettere da quasi 5 anni, Masterizzata in Comunicazione e Media da 3 e dopo vari stage e collaborazioni sto facendo un lavoretto del cavolo, hostess addetta all’accoglienza alla Stazione Marittima, lavoro stgionale, sottopagato e noioso ripetitivo, alienante uffa ..no ne posso più

  • questa canzone rispecchia perfettamente la mia situazione (pancione a parte) laureata precaria, da due anni ormai alla ricerca di un lavoro “vero”, un lavoro che non sia uno stage, un part-time, ecc…da un lato sentirla mi consola però…PERO’ RIMANE IL FATTO CHE CRISTICCHI E’ UN GRANDEEEEEEEE

  • E’ uno strazio che certi problemi come il precariato e l’infame sfruttamento legato alla Legge Biagi li debbano sollevare gli artisti…i politici latitano come al solito…e come al solito i problemi della nostra “generazione1000euro” vengono sollevati solo nel periodo pre-elettorale.
    Anche io, laureato e masterizzato precario di 33 anni, sto conducendo una lotta artistica per sensibilizzare sull’oscena legge Biagi. Ho composto un brano, che si chiama “1000 euro blues” e che invito tutti ad ascoltare sul mio sito: http://www.myspace.com/maxcosmico
    Simone, vieni ospite anche tu!

    Max Cosmico

  • Io sono solo una neodiplomata in tecnico turistico, ho 21 anni e non me la sento per ora di andare all’università…ma il fatto è che laureato o diplomato ormai il lavoro è precario o proprio non c’è!! E io non riesco a trovarlo!! Comunque ieri ho sentito a Domenica In questa bellissima canzone di Cristicchi e perso che confermi esattamente la situazione in Italia! Concordo anchio, Cristicchi non è il solito cantante, è completo e tratta argomenti di attualità e di vita quotidiana… GRANDE!!

  • canzone appena ascoltata per la prima volta al concerto in radio…io mi rispecchiavo tantissimo (a parte il pancione) nella sua studentessa universitaria, e ora ad un anno da quel pezzo di carta anche nella sua laureata precaria…grande cristicchi!!!

  • È la mia canzone preferita! 😀

  • Come ha fatto notare Silvia la vita della protagonista non è quella di una ragazza madre, infatti il pancione descritto nel brano non rappresenta una gravidanza reale ma il frutto di una scelta sbagliata, di un errore irreversibile dovuto a incertezza, confusione e immaturità. Se ci pensate bene è il simbolo delle scelte sbagliate, al pari dei titoli di studio che non servono a farti trovare un lavoro, e si configura benissimo con la protagonista principale che deve rappresentare la maggior parte dei giovani laureati, questa deprimente Italia. Il problema principale che emerge dalla canzone è il “non avere coscienza di se”, la matrice di tutti i problemi. Nessuno è obbigato a fare il precario o vivere male in quel modo, esistono anche laureati che hanno le idee chiare e riescono nella vita, dipende tutto da noi e dalle scelte che facciamo. Il titolo di studio non deve ridurti a uno schiavo, ma deve aumentare le tue possibilità di trovare un impiego, se è questo che si persegue, altrimenti diventa un hobby fine a se stesso del tutto inutile dal punto di vista lavorativo. E’ facile dare la colpa alle cose che non vanno, incolpiamo noi stessi.

  • grande simone. di diverso con la tua canzone ho solo che sono un laureato (con un filo di pancetta, ma nulla +…). proprio così gente! dopo anni di sudore e lacrime sui libri, tasse pagate dai genitori, corse a perdifiato per prendere il bus, questo ci aspetta! la certezza che la gente ti veda come un appestato se hai un titolo di studio; l’amara realtà di fatto che tanti ragazzi manovali o artigiani o sportivi (non me ne vogliano), guadagnino uno sproposito in + rispetto a te e girino in auto che tu puoi guardare solo su quattroruote, magari progettando di farsi una famiglia mentre per te è solo roba da film…ci tocca solo continuare a studiare pagando gente + specializzata di noi (ma siamo sicuri)? o fare lavori per i quali bastano le medie? o ancora farsi umiliare giorno dopo giorno, mentre l’autostima va farsi benedire? forse, cari miei, i tempi e il nostro numero, sono elementi maturi per una bella rivoluzione: che ne dite di un ’68, 40 anni dopo?

  • Ok, Simone Cristicchi ce l’ha con me. Non ho un bambino, ma non è possibile che mentre sto all’università (filosofia e comunicazione) esce “studentessa universitaria” mentre quando mi laureo tac… “laureata precaria”. Per la cronaca: la mia vita universitaria è stata costellata di professori assenti e file chilometriche per fare i documenti. Ho lavorato in un call center ed ora mi riempio la bocca dicendo che collaboro per più di una testata giornalistica, ma stendiamo un velo pietoso sulla retribuzione. L’Italia è da cambiare, già dall’Università… perchè in Europa non riescono a capire cosa sia la laurea specialistica, per loro è un master di primo livello. Per noi una voce in più sul curriculum…per fare volantinaggio a maggio, che schifo.

  • Sei un grande! Se in Italia i punti di riferimento fossero le persone come te e non i tronisti vari, forse le cose funzionerebbero meglio!!
    Io sono stata laureata universitaria con pancione e laurea propro mentre tu cantavi questa canzone(laurea in conservazione e non filosofia ma con tanto di complimenti della commissione), dopo anni di notti sui libri, pendolarismi,lavoretti vari e stage non retribuiti per sperare in una carriera futura…mai decollata per mancanza di raccomandazioni!!! oggi sono laureata precaria in un monolocale e vedo persone molto meno qualificate e volenterose avere uno stipendio certo e scaldare una sedia che io avrei voluto ricoprire . Ma a differenza di quanto scritto poco sopra, il mio non e’ stato un errore… e Giacomo è nato proprio perchè avevo piena coscienza di me e dei valori che per me erano e sono tuttora importanti nella vita. sono lui ed il suo papa’ a farmi svegliare ogni mattina con il sorriso e la voglia di non arrendermi anche se restero’ dottoressa solo per il curriculum

  • In Italia vogliono essere tutti laureati, prova a parlare ad un ragazzo di andare a fare un lavoro manuale, o di arruolarsi, e ti guarda inorridito come se lo volessi sbattere in carcere. E la nostra simpatica società come ha pensato bene di ovviare al problema? Ma semplice, creando centinaia di lauree completamente inutili giusto per far dire a tutti questi ragazzi che ci si iscrivono (ah, se almeno prima iscriversi ad un corso di laurea la gente si informasse su quali sono le sue reali prospettive future…) “eh ma io son laureato!”. E allora beccatevi le laureate precarie ^^

    Ah, per il resto, canzone banale e scontata, fatta per compatire una categoria di ragazzi che si sarebbe potuta facilmente risparmiare questa penosa situazione se solo ci avesse messo un pò più di cervello nella scelta della propria carriera universitaria. Simone, se davvero vuoi fare qualcosa per queste persone, anzichè coccolarli con questi testi commiserativi, spronali a prendere più coscienza di sè e delle proprie scelte

    Harlock

    risposta di max:
    in Italia, ti informo di questo caro Harlock, c’è anche chi crede nel valore dello studio, come seria preparazione culturale personale e professionale. Ti informo anche che i più seri e preparati sono letteralmente costretti ad emigrare all’estero per veder riconosciuto il proprio talento e le proprie capacità. E’ tutto questo banale, scontato e commiserativo? Dici? Davvero? Già, forse è meglio inventarsi un mondo che non c’è. Fumettistico, magari. Non è così, Capitan Harlock?

  • Conosco assai bene la situazione italiana, vivendoci profondamente all’interno ed essendo costretto a combattervi quotidianamente (sono anch’io uno studente, d’altronde): lungi da me l’idea di non riconoscere i meriti che indubbiamente tutti coloro che intraprendono gli studi con serietà e coscienza, ed ancor più lungi da me l’idea di negare le evidenti e spesso assurde difficoltà cui vanno incontro (ripeto, le vivo anche io, dunque le conosco perettamente), ma se rileggi bene il mio intervento precedente scoprirai che esso non è certo rivolto a questa categoria di laureati, quanto a quelli che, pur di accaparrarsi un titolo superiore al diploma scelgono un corso di studi che di fatto non offrirà loro alcuno sbocco professionale. E di questo la colpa è tanto della società, che con queste lauree inutili mette in atto nei loro confronti una vera e propria truffa, quanto loro, che non hanno alcuna cognizione di cosa stanno facendo quando si iscrivono in una università. E questa è una realtà evidente e manifesta a chiunque frequenti un qualsiasi corso di laurea. Se questi studenti cercano un colpevole per la propria situazione, non hanno che da guardare in uno specchio.

    Inventarsi un altro mondo? Posso dirti che a fare grandi cose sono coloro che sanno guardare in alto con la loro immaginazione e, restando con i piedi per terra, sono altrettanto capaci di utilizzarla per migliorare il mondo in cui si trovano. O almeno provarci. Io almeno ci provo, guardo in alto e dò il mio contributo, ma di certo non mi accontento di guardare in basso e compatire la situazione in cui tutti gli studenti si trovano. Questa è forse una colpa? Non credo proprio.

    risposta di max:
    Sì sono d’accordo con te, quanto a coloro che “pur di aver una laurea” arrivano al pezzo di carta senza merito, fatica o consapevolezza delle reali prospettive lavorative future. Ed è vero che non sono pochi coloro che così si comportano. Ma non sono affatto tutti, anzi. E’ invece un fatto evidente che l’assenza di meritocrazia obbliga molti laureati a rinunciare ai propri “normali” desideri professionali (quelli per i quali hanno studiato davvero) o a cercare impiego fuori dai confini nazionali. Ciao e grazie per i tuoi interessanti spunti di riflessione.

  • bellisssssssssima!!

    ottima scelta!!!
    tanto qualsiasi canzone avesse scelto andava bene…
    sono tutte meravigliose!!
    ciaoooo
    rossyslacciata91

  • “…e forse l’ossa / col mozzo capo gl’insanguina il ladro / che lasciò sul patibolo i delitti” (Foscolo), perchè a pensare alla situazione di noi precari c’è davvero da fare questi pensieri!! Sei grande Simone!!!!!!!!

  • Questa canzone e molto buona

  • Ciao Simone!

    Siamo gli alunni della settima classe “A” della Scuola “Juan José Castelli” (Buenos Aires, Argentina).
    Abbiamo ascoltato la tua canzone “Laureata precaria” a proposito della festa del Primo Maggio.
    Ci è piaciuto molto il testo! Il brano è molto originale e ci ha aiutati a capire il mondo del lavoro.
    Tante grazie!

    Gli alunni della 7ma “A”

    ps: Aspettiamo la terza parte della canzone!

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