“Il poeta è un parafulmine”

“Purtroppo una cosa sola credo che sia salutare in questo momento:
andar via dall’Italia. Io dell’Italia sono stufa!
Perché approfittano del poeta, approfittano del povero,
approfittano di chi è indifeso.
E mi sembra così sconcio…”

Alda Merini

tratto dall’intervista inedita di S.Cristicchi ad Alda Merini

Era il Dicembre del 2006 quando entrai per la prima volta in casa sua. Con non poca fatica ero riuscito ad avere un appuntamento per realizzare l’intervista che state per vedere, preziosa testimonianza inclusa nel mio documentario sui manicomi.

Ero stato avvertito dell’eventualità di un viaggio a vuoto: dipendeva dalla salute, ma soprattutto dall’umore di Alda. Un avvertimento: assolutamente nessuna domanda sul manicomio!

Mi presentai con un mazzo di fiori e un foglio con le domande scritte. Lei, infastidita dalla volgarità del mondo, e dal fatto che la sua casa fosse diventata da qualche tempo un porto di mare (“…è il prezzo della celebrità!”), attaccò parlandomi dei problemi con gli operai e l’amministratrice del condominio. In effetti, in sottofondo c’era il rumore incessante dei martelli pneumatici: “Sente? Questo è tutto il contrario della musica!“.

Mi trovavo davanti alla persona più carismatica e affascinante che avessi mai incontrato. Timidamente, la prima domanda: “Signora Merini, da dove proviene l’ispirazione poetica?”. I suoi occhi dolci, mi fulminarono: “Signore… saranno affari miei!”…Che domanda stupida! – pensai.

Dopo aver accartocciato il foglio con le domande, cominciò la “vera” intervista, una delle esperienze più intense e toccanti della mia vita. Alda mi parlò di se stessa (“Il poeta ama amare, ma non vuole essere amato!”), della musica e del genio incompreso di Beethoven, del silenzio angosciante del suo vicino di casa, del fondo Bacchelli che le permetteva di sopravvivere; poi, il disordine dalla sua casa – “…non ho voglia di metterla a posto. A me va bene così!”, e poi parlò della polvere sulle ali delle farfalle: é la polvere che permette loro di volare! Ma soprattutto parlò del manicomio, nonostante mi fossi guardato bene dal farle domande su questo argomento.

“Secondo lei chi è il “pazzo”? E Alda: “Il pazzo… è una persona felice!“. Mi innamorai di lei, e da questo incontro folgorante, nacque una canzone che la fece arrabbiare: “Nostra Signora dei Navigli”. Qualche giorno dopo la vittoria del Festival di Sanremo, tornai in Ripa di Porta Ticinese e le regalai un mazzo di rose rosse. Alda mi prese la mano, me la tenne nella sua per un’ora e mi confidò che “Ti regalerò una rosa” l’aveva amata e ad un tempo, fatta soffrire molto (“…hai riaperto vecchie ferite.”). Per questo sui giornali le sue dichiarazioni furono molto contrastanti, contraddittorie.

Ma Alda era così, ed è stato molto facile volerle bene: quando nacque mio figlio gli regalò un carillion del Piccolo Principe e una poesia straordinaria. Poi una sera, con mia grande gioia e sorpresa, venne a vedere il mio spettacolo: quando entrò in sala per sedersi, la gente la riconobbe, la platea del teatro ammutolì, il brusìo cessò in un istante: il tributo che si offre ad una Dea!

Dopo essere stato ospite dello spettacolo di Giovanni Nuti e Alda al Teatro Strehler di Milano, ci siamo sentiti spesso per telefono: ogni volta succedeva che all’improvviso mi chiedesse di prendere carta e penna, e cominciava a dettarmi dei versi bellissimi: cose che improvvisava al momento, suoi diamanti inaspettati, poesie che oggi tengo gelosamente tra le cose più care.

Ciao Alda, ultima grande Diva!

Simone Cristicchi

  • uella cristicchi! ti scrissi una lettera anni fa quando tu vinsi il festival delle bufale, sanremo. anche io la conobbi la sciura alda. gli lasciai un manoscritto di poesie che adesso per essere pubblicato deve pagare pegno. 1700 euri mi hanno chiesto. .. mazza! comunque, spero tu stia bene, a te.

  • …senza commenti…. meritiamo un pò del video del tuo spettacolo a Carpi per la gioia di chi ti ama…?
    Grazie.

  • ma il nuovo disco a quandoooooooooooooooooo???????????

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