Al violino… Roberto Izzo

Nome e cognome:
Roberto Izzo
Soprannome:
(mentre ci pensa arriva Francesca “mammaGnu” Rapetti che suggerisce: “bhè ‘Iz ok’ visto che la pronuncia di ‘it’s’ in inglese è simile all’iniziale del suo cognome”) Vero, usano il mio cognome per coniare varie frasi, e così divento “Iz ok”, “Iz wonderful” e così via.
Strumenti suonati:
Pianoforte e violino.
Frasi tipiche:
Morbidini, anzi “Tutti morbidini” tirando fuori la mia vocina da elfo.
Come, dove, quando e perché hai incontrato Simone?
Abbiamo conosciuto Simone in occasione di “Sestriere Racconta – parole, musica, incontri”. Lì collaboravamo con gli artisti invitati, riarrangiando i loro pezzi ed eseguendoli insieme. Niccolò Fabi con il quale avevamo lavorato parlò di noi a Simone (anche lui invitato alla manifestazione) che ci chiese 3/4 canzoni, Stefano Cabrera ne riarrangiò 8 e da lì è nato il rapporto tra Simone e gli Gnu.
Quale sua canzone ti diverte di più suonare?
Che mi diverte? “Studentessa Universitaria” e “Laureata precaria”, ma anche “Vorrei cantare come Biagio Antonacci” per come è stata riarrangiata.
E quella che ti piace di più?
“Angelo Custode” e “La risposta”.
Quali sono i tuoi autori e genere musicali preferiti?
NLa musica classica, in particolare quella di fine Ottocento inizio Novecento, in pratica il periodo del Romanticismo dato che sono una persona molto romantica. Come compositori Ciajkovskij e Bach che considero il primo vero jazzista della storia. Tra i contemporanei amo tantissimo il Jazz e tutti i grandi come Path Metheny. Il violinista che apprezzo maggiormente è il francese Didier Lockwood, grandissimo jazzista.
Hai collaborato o collabori con altri cantanti, musicisti?
Una marea… L’Aura, New Trolls, Dolcenera, Niccolò Fabi, Gino Paoli per citarne alcuni.
Che rapporto hai con i tuoi strumenti? Li chiami per nome?
Non li chiamo per nome e non posso nemmeno dire che c’è un rapporto: quando prendo il violino e l’appoggio al mento diventa parte di me, un tutt’uno.
Hai qualche passione oltre la musica? Hobby?
Ballerino di Salsa. A Parma ho fatto anche l’insegnante.
Usi internet? Hai un tuo sito web, una pagina, un blog?
Sì:
http://www.robertoizzo.net
http://www.myspace.com/robertoizzo
Non ho la tv ma ho internet!
C’è qualcosa che vorresti aggiungere?
Sì. Un incontro veramente molto importante per me è stato quello con Stefano Cabrera 5 anni fa a Genova. Da lì sono partiti centinaia di progetti che mi hanno portato fino a qui.

Intervista a cura di:
Maurizia, Consuelo, Lally, Antonio, Sara, Manuel
dove: Volterra
h. 00:30
07-08-2007

  • tutti morbidiniii ahahah che grande!

  • Oh, il Maestro Izzo… 😉 Una cosa che mi ha sempre colpito di Roberto, pur non avendo avuto ancora il piacere di conoscerlo di persona, è l’emozione che mette nell’eseguire i pezzi : in tutti i video ho notato che “partecipa” visibilmente… trovo davvero bello che un musicista classico abbandoni la leziosità e la freddezza spesso tipiche del suo ruolo e senta, anche dal punto di vista mimico, ciò che suona… 😉

  • mi piace tantissimo questo “musicante” come diceva un amico di famiglia dei musicisti che girano il mondo 🙂 A bientot!

  • oh oh oh!
    tornata oggi e naturalmente subito a vedere gli aggiornamenti!!
    subito quando ho guardato le firme ho detto ma ki è quell antonio..
    si può ke nn me lo ricordo..
    poi mi sono girata alla porta e ho visto mio papà..
    finalmente anke lui ha un nome!!..
    cmq indagherò se alla scuola di latino americano di parma si ricordano di roberto in qualità di maestro di salsa!!

    baci baci!!

    ..Lally..

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