“La possibilità di parlare di questa cosa”

In questi giorni presenti infatti il libro “Centro di igiene mentale” e il documentario “Dall’altra parte del cancello”. Cos’è più emozionante, avere una vetrina così importante per i tuoi progetti o la gara?

“Forse la cosa più emozionante, in realtà, sarà la prima proiezione del documentario. Non perché non mi interessi il festival o la canzone – che è anch’essa molto importante ai fini del progetto – ma sai, vedere sullo schermo di un cinema una cosa che ho realizzato all’inizio quasi per gioco e che poi è diventata una cosa molto seria, è un’emozione nuova; come d’altra parte, vedere il mio libro negli scaffali di una libreria”.

Tu sei anche dato per favorito. Come vivi questi pronostici?

“Non saprei, non ci penso molto. Per me la cosa più importante è avere la possibilità di parlare di questa cosa. Certo, non voglio fare il paladino della psichiatria. Ci sono decine di psichiatri che possono parlare di questo mondo meglio di me. Io tramite la musica e le canzoni cerco di dare un piccolo apporto a questa problematica, e spero di riuscirci, anche perché Sanremo ti dà una grande visibilità. Mi scontrerò, magari, con un altro tipo di mentalità, quello più alla ricerca del gossip che dei contenuti. Ma quello che mi interessa è portare a termine questo lavoro che ormai mi tengo dentro da due anni”.

[l’intervista inizia e continua sul blog di Arnaldo]

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