A Lusciano, io c’ero!

19 SETTEMBRE:
Concerto di Simone Cristicchi a Lusciano

Non so come, ma riesco a convincere il mio ragazzo ad accompagnarmi nonostante la partita del Napoli! Non so come, ma la pioggia che ha allagato Napoli e tutta la Campania questa sera ha finalmente deciso di smettere. Non so come… ma dopo aver attraversato una serie di paesini (con strade che a me sembrano tutte uguali) arriviamo in quel di Lusciano!

L’atmosfera è di festa: il paese è inondato da luminarie colorate e in piazza ci sono le bancarelle che vendono caramelle e torroni; tutti guardano con curiosità i preparativi sul palco. I bambini sono in fibrillazione: “Viene quello di Biagio Antonacci, viene quello di Biagio Antonacci!”; altri parlano del brano di Sanremo, altri di “Studentessa universitaria”. Ma la “migliore” è una signora che a un certo punto urla: “Ma allora ‘sto Simone VESSICCHIO quando viene?!”. E qui stenderei un velo pietoso…

…E finalmente Simone arriva! Apre il concerto con una rivisitazione de “L’italiano” e da lì inizia la magia: il pubblico,all’inizio un po’ freddino, comincia a scaldarsi lasciandosi coinvolgere dalla carica sua e di tutta la band. Simone canta pezzi dal suo album (tra cui la meravigliosa “Angelo custode” accompagnata dalle note del violino del mitico, anzi, dell'”OTTIMO” Olen Cesari) e altri del passato, tra cui “Centro di gravità permanente” che ha fatto letteralmente saltare tutta la piazza. I bambini all’inizio mi guardano incuriositi perché sono l’unica a cantare a scuarciagola tutte le canzoni, ma poi non ci fanno più caso; ormai sono travolti dalla musica di Simone.

Mi guardo attorno: la gente non si domanda più chi sia Simone o cosa abbia fatto, ascolta, ride e si diverte nel vedere questo “capellone” (come lo chiamano tutti i ragazzini) saltare e correre per tutto il palco inseguito dal suo violinista. Il concerto finisce, troppo presto. La gente vuole ancora musica: SI-MO-NE-SI-MO-NE! E Simone ritorna, riproponendo la richiestissima “Studentessa universitaria” e chiude poi definitivamente in allegria con “Ombrelloni” in perfetto stile anni ’60.

Adesso il concerto è veramente finito.Corro a ringraziarlo perchè anche stasera con la sua musica ha fatto una magia. Grazie Simone per le emozioni che mi hai regalato, per l’abbraccio sincero, per avermi a tua volta ringraziata di essere lì e poi perché sulla strada del ritorno il mio fidanzato non ha neanche acceso la radio per il risultato della partita, ma canticchiava “Studentessa universitaria”: e pensare che non ha mai saputo le parole…MAGIA!

[resconto inviato da Olga]

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