Io a Molfetta… c’ero!

“Simone Cristicchi – Concerto in Teatro – Molfetta, 27 aprile 2013“
(Sottotitolo: La prima volta che… ho incontrato Simone)

  • LocandinaMolfetta
    Cari Slacciati, eccomi qua alle prese con il mio primo resoconto di una magica serata.  
    E’passata mezzanotte e ancora non riesco a prendere sonno nel pensare alle belle emozioni che ho vissuto in questa notte che non dimenticherò mai. Oggi per me si è avverato un Sogno, un sogno con la S maiuscola: ho conosciuto Simone, finalmente dopo 8 anni ho visto un suo concerto live, e per giunta a Molfetta, nella mia città. Non era il solito concerto pop, ma bensì era un concerto con l’orchestra sinfonica della provincia di Bari, motivo per cui non andava assolutamente perso.  
    Come tutti i concerti che si rispettino sono arrivata con largo anticipo (3 ore prima!), il teatro del parco divertimenti Miragica che ha ospitato l’evento era ancora chiuso, così ne ho approfittato per fare un paio di giri sulle giostre. Alle 18 iniziano ad arrivare gli orchestrali, mentre fuori dal teatro trovo due miei amici Luca e Claudio; loro non sono slacciati ma però iniziamo a parlare di Simone e di cosa ci piace delle canzoni. Nel frattempo scopro di essere l’unica slacciata presente al concerto (beh, poco male! Comunque come slacciata mi sono fatta valere). Un ora e mezza dopo, grazie a mia cugina che mi fa entrare da un ingresso secondario, riesco a concretizzare il mio Sogno: mi ritrovo nel bel mezzo delle prove degli orchestrali, e dalla folta capigliatura riesco a scorgere Simone che era seduto in fondo all’orchestra. Simone gentilissimo mi viene incontro e mi riconosce subito (merito dei messaggi scambiatici la sera prima!). A primo istinto lo abbraccio, lo bacio e dopo le foto e gli autografi di rito iniziamo a parlare del più e del meno, del concertone di Roma, del fatto che era il mio primo concerto, che realizzavo un sogno, delle canzoni dell’album, degli arrangiamenti, e del fatto che fossi l’unica slacciata presente. Simone mi risponde che gli fa piacere che ci fosse almeno uno slacciato che stasera lo supportasse, che era molto emozionato di cantare con un orchestra, e prima di salutarci mi fa «stasera ne sentirai delle belle». Poi la security mi allontana e mi fa uscire. Esco e trovo fuori il bellissimo Angelo, il ragazzo che accompagna Simone nelle trasferte e che ha sostituito Stefano, che mi racconta del concerto di ieri e di come ha conosciuto Simone.    
    Poco prima delle 21 finalmente si aprono le porte del teatro e ovviamente mi siedo in prima fila. L’orchestra inizia a suonare e finalmente compare Simone con la sua immancabile sedia gialla che apre il concerto declamando il testo di cigarettes per poi sfociare ne l’italiano. Poi seguono le altre canzoni, Studentessa universitaria, vorrei cantare come Biagio, Senza, Angelo Custode, e il testo recitato di La vita all’incontrario. Si arriva alla prima “chicca” Core ‘ngrato: Simone canta in perfetto napoletano e ciò esalta ancor di più il suo livello di artista. Soave ne l’ultimo valzer e grandissimo in Laura, arriva il momento dell’altra “chicca”: il testo toccante di 1947 che fa da preludio alla bellissima e ancor più intensa Magazzino 18. Simone si emoziona; ma ecco la sua grande meraviglia: fa cantare a tutto il pubblico la magistrale Io che amo solo te. Ma Simone si sa, è bravissimo nel cambiare registro, infatti si scatena: fra balli, salti e faccette buffe infiamma i presenti con la filastrocca della morlacca, l’italia di Piero, meno male, e l’immancabile Fabbricante di risate (come la chiamo io). Si arriva a La prima volta che sono morto che ripete due volte: nella prima volta dice al nonno che non siamo stati capaci di eleggere un nuovo capo dello Stato, mentre nel bis dice al nonno «ti offro un amaro del capo» (almeno vito la forgia è stato accontentato! n.d.r). Infine Simone si commuove nelle stupende Ti regalerò una rosa e Mi manchi. Ah dimenticavo!  una piccola soddisfazione personale: ad un certo punto durante il concerto Simone parlando col maestro e indicandogli me gli ha detto (almeno se ho capito bene il labiale) «Lei le sa tutte!». Nel frattempo io ero rimasta senza voce a furia di canticchiarle tutte.  
    Sono le 23. Il concerto è finito (anche se io avrei voluto che non finisse mai!), l’orchestra della Provincia di Bari è stata strepitosa, gli arrangiamenti bellissimi hanno dato un vestito nuovo, più dolce e romantico alle canzoni. Lo risaluto sul palco e Simone mi dice subito «ci vediamo dopo». Fuori seconda foto di rito e secondo bacio. Prima di salutarci Simone mi fa: «ciao Bri, sei stata bravissima! È stato bello conoscerci, ci vediamo alla prossima volta». «Ci puoi contare!» gli rispondo io.  
    Album di Famiglia: finalmente ho compreso l’altro concetto di “famiglia” quello più umano (come mi ha detto Simone): ho conosciuto un nuovo grande amico che è Simone e sono fiera di appartenere a questa grande famiglia degli slacciati e di condividere le stesse emozioni. Ora posso dirlo anch’io: dopo 8 anni sono una slacciata a tutti gli effetti perché ho provato l’emozione di conoscere Simone e assistere ad un suo emozionante concerto. La ciliegina sulla torta sarebbe stata anche la famosa cena slacciata, ma questa sono sicura avrò modo di parteciparci prima o poi.
    E ora a te: GRAZIE Simone per la grande emozione che mi hai dato, GRAZIE per la tua grande disponibilità, ho visto che sei un ragazzo normale, che non si dà arie, e questo ti fa onore oltre che artista, come uomo. GRAZIE per le occhiate che mi lanciavi ogni tanto, e che ti stupivi quando vedevi che ero l’unica che le ha cantate tutte. A fine concerto hai detto più volte «grazie a voi tutti», ed io altrettante volte ti ho urlato con quel poco di voce rimasta «Grazie a te!». Non finirò mai di ripeterlo. Grazie di cuore.  
    27 aprile 2013: il giorno più bello della mia vita, un giorno che non scorderò mai… almeno fino al prossimo concerto!!!  

    Brigida, slacciata molfettese.

    • Se il commento di Loh era più maturo, e lasciava trasparire una certa “esperienza” in fatto di concerti di Simone, il tuo, Brigida, è puramente “anima e cuore”.
      E questo, se vogliamo, è il dono più grande che un artista (e la musica in generale) possa fare:
      Far emozionare.
      Per me, che fin da piccolo ho sempre e solo ascoltato Rino Gaetano, Faber, 2Pac, Bob Marley e pochissimi altri, aver conosciuto (musicalmente parlando) Simone nel 2005 con il suo album “Fabbricante di Canzoni”, è stato come assistere ad un arcobaleno dopo un temporale.
      Pensavo che la musica con la M maiuscola fosse morta con loro, pensavo di potere riviverla solo attraverso le loro canzoni.
      Mi sbagliavo.
      Qui siamo di fronte ad un Artista con la A maiuscola, ad un poeta che non stonerebbe nel fare duetti con certi “mostri sacri” del passato.
      Un poeta umile e disponibile.
      Un uomo che, nella vita, mette l’arte ai primissimi posti, a discapito di certe commercialate patetiche che circolano in radio in questi tempi.
      Quindi, grande Simone e complimenti ancora Brigida per averci esposto in maniera così diretta le tue emozioni.

    • Grazie loh per averlo pubblicato!!!

    • Bellissima esperienza, un giorno spero anche io di avere l’occasione di conoscere Simone più da vicino. Ho avuto un’occasione, persa purtroppo, poco tempo prima,allo spettacolo “Mio nonno è morto in guerra” al Teatro Pacini di Pescia, ma la mia timidezza mi ha frenata. Avrei tanto voluto stringere la sua mano e ringraziarlo per tutte le emozioni che mi ha dato. Il mio istinto è stato quello di complimentarmi, ma la mia mano si era bloccata. Ricordo che eravamo accanto e che mi sono voltata verso Simone (non sapevo fosse lui, credevo fosse un altro spettatore, quindi puoi immaginare la mia meraviglia e la mia emozione)e lui mi ha detto sorridendo: ” Buona sera!”. Io non ci sono riuscita e mi sono limitata a rispondere con un timido buona sera. Oggi, rimpiango di non aver scacciato via questa timidezza che ogni tanto riaffiora e spero un giorno di poter stringere la sua mano. E quel “buona sera” non lo scorderò mai. Ciao, Bianca.

    • Grazie Luca per i complimenti. Hai proprio ragione: “anima e cuore” sono le corde che mi ha fatto toccare Simone regalandomi questa bellissima emozione che ho voluto condividere con voi. E’ proprio vero, Simone è un artista con la A maiuscola, nonchè grande uomo, sempre disponibile, e che si diffrerenzia dalla “massa” degli altri artisti che puoi vederli solo durante il concerto e che scappano subito. Ma fortunatamente non è il nostro caso!
      Ti ringrazio ancora.

    • Grazie a te Brigida per averci descritto le tue emozioni.

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