Cartolina da Trieste

” Cari amici Slacciati,
Ufff.ufff…Non ho fatto in tempo a scrivere il resoconto dell’estate…finito un tour ne è cominciato subito un altro, con sei giorni consecutivi di tutto esaurito al Teatro Rossetti di Trieste per “Li romani in Russia”. Certo, due anni fa, quando finii di impararne a memoria il testo, non l’avrei immaginato, ma in fondo ci speravo con tutto me stesso.
Ora mi aspetta una vera e propria turnè da “attore”, girando di città in città con la mitica valigia “degregoriana”, sperando che tutto questo già successo possa procedere replicandosi!
Sono partito da Trieste, una città meravigliosa e affascinante: per sei giorni sembrava un po’ di essere in vacanza.
E in effetti lo è stato. Ne ho respirato i profumi, camminando senza fretta per le strade che conducono al porto, o infilandomi in un bunker antiaereo tedesco della seconda guerra mondiale. Ho visitato la Risiera di San Sabba, tristemente conosciuta come uno dei pochi campi di concentramento sul suolo italico; mi sono commosso tra una montagna di sedie, mobili, letti, fotografie, oggetti…nei magazzini delle masserizie appartenute agli esuli d’Istria; ho attraversato il Magazzino 26 oggi adibito a Biennale Diffusa di Arte Contemporanea, scoprendo la strana storia del pittore Pordenone Montanari, considerato dai critici di – quasi – tutto il mondo il “Picasso del 2000” (!); insieme al mio amico psichiatra (uno dei pochi) Peppe Dall’Acqua, ho incontrato gli utenti del centro di salute mentale “la Maddalena”, suonando e recitando per loro in un pomeriggio magico. “Secondo te, i matti hanno valore?”. Ho avuto l’onore di intervistare il signor Rodolfo Flego, novantenne ex gappista, sopravvissuto a mille disavventure tra le quali Dachau.
Anche perché, nel frattempo, sto finendo di raccogliere le storie per il mio secondo libro di racconti, e cominciando a scrivere le nuove canzoni, in attesa di…qualcosa di bello in arrivo per Natale.
Ciao Slacciati belli che non siete altro…Un abbraccio a tutti voi e statemi bene!

Simone

  • ciao o mio Imperatore,sono felice per te e spero di incontrarti presto.Uno di questi giorni ti chiamo,un abbraccio a casa.

  • Io, invece, ero certo dal principio che “Li Romani in Russia” avrebbe avuto questo seguito. (sorrido)

  • …per un attimo mi son sentita come Alice attraverso lo specchio, ragasssuolo, trovandomi ad essere io a pubblicare un tuo commento.
    Questo ribaltamento di ruoli fa sorridere anche me.

  • Loh, preferisco scrivere così, da lettore. ti abbraccio. (e sorrido)

  • grazie della tua presenza simone,è stato bello poterti incontrare alla maddalena!un bacio

  • Ciao, caro Simone!
    Mi chiamo Maria, ho 19 anni e vivo in Russia. Studio italiano per un anno percio non capisco tutto il tuo testo e non posso srivere tutte parole che volevo dire. Mi piace molto le tue canzoni (L’isola, Ti regalero’ una rosa, Studentessa universitaria e altre) e anche i miei amici amano molto.
    Spero che potrai leggere questo testo perche’ devi sapere che anche in Russia si preferisce la tua musica!

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.