“E’ un libro serio”

Simone riporta testimonianze e si fa testimonianza a sua volta. Per farlo ha girato per i manicomi, quelli chiusi con la legge Basaglia, non un secolo fa, ma qualche decina di anni appena. I testimoni si trovano ancora e i locali, gli edifici stessi, sono lì immoti a raccontare una loro storia.

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  • Mi è piaciuta l’intervista. Anche se alcune domande erano un po’ monotone, almeno hanno parlato di argomenti seri e non sembrava un’intervista per un giornale di cronaca rosa, come successo in precedenza. Quelle di Simone sono state davvero belle parole, e non mi stancherò mai di ripeterlo: SIMO SEI UN GRANDE!!!!

  • Io sottolinerei soprattutto queste parole dell’ articolo postato:
    “E a una produzione di canzoni che compende titoli come Elettroshock, Autistico, Angelo Custode, Leggere attentamente le istruzioni o perfino Rufus, l’alterego maligno e schizofrenico del nostro eroe. E badate bene che non sono canzoni recenti: partono fino dal 2000, ben sette anni prima di Ti regalerò una rosa.”
    Tanto per chiarire una volta di più che Simone non ha scelto l’argoemento Matti per suscitare facili pietismi o per guadagnarci su. A qualcuno non è ancora chiaro, ne sono sicura o gli fa comodo che non sia così.

  • Il libro dal mio punto di vista parla prima di tutto di persone,di persone speciali che prima vanno definite come tali,poi se proprio li si vuole etichettare per dargli un ruolo che si conformi alla società allora si posson chiamare matti…ma è un libro??

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