Con un passo solo

Ciao,
Non ho parole nuove per dire cose vecchie…Tutte le emozioni che mi ha dato la tua canzone sono in quest’acquerello… Perché a volte i vecchi animali tracciano nelle grotte graffiti che nessuno vedrà mai (il che spesso è un bene…^_^ ). Un abbraccio e tanta fortuna a te Simone, e a tutti voi del Blog Slacciato. Andate lontano “Con un passo solo” o forse aprendo le braccia a tentare un unico, grande, splendido volo…
Con affetto

Loredana Atzei

“Se vedi una persona che non si rassegna alle cerimonie dei tempi, che prezioso e invisibile aiuta gli altri anche se questo non verrà raccontato in pubbliche manifestazioni, che non percorre i campi di battaglia sul bianco cavallo dell’ indignazione, ma con pietà e vergogna cammina tra i feriti, ecco uno stregone. Quando non c’è più niente da imparare vai via dalla scuola. Quando non c’è più nulla da sentire, non ascoltare più. Se ti dicono è troppo facile starne fuori, vuole dire che loro ci sono dentro fino al collo. Vai lontano, con un passo solo.”

[Dal Libro del grande Bastardo, Capitolo 7
La Compagnia dei Celestini, Stefano Benni]

  • Bellissimo acquerello e il brano citato!! Grazie Loredana!!

  • Non posso che quotare Paola… splendido l’acquerello… e splendido l’augurio di continuare questo volo insieme a Simone, questo volo spinto da un vento di note, di parole, di emozioni, con un unico battito d’ali sincrono, nella medesima direzione… grazie anche da parte mia, Loredana…

  • L’acquerello è veramente splendido, complimentissimi!

  • TEMA DI UNA RAGAZZINA:
    Attualmente vengono stanziati miliardi dai governi, assicurazioni e dalle tasse dei contribuenti per ricercare le cure che gli psichiatri stessi ammettono non esistere. Le “terapie” psichiatriche hanno causato milioni di morti.

    Anche in Italia recentemente è stato approvato uno psicofarmaco (Ritalin) indirizzato ai bambini che sono stati etichettati con disturbi mentali a causa di normali comportamenti dell’infanzia come l’iperattività e la mancanza di attenzione a scuola; nelle controindicazioni di questo farmaco, oltre al creare dipendenza, è riportato che porta a commettere atti di violenza e suicidio e può anche causare arresto cardiaco, perdita di peso, psicosi e problemi alla crescita quando viene assunto in fase di sviluppo; è considerato fin dal 1971 allo stesso livello della morfina e della cocaina.

    Negli Stati Uniti 6 milioni di bambini prendono giornalmente il Ritalin nelle scuole, questo significa che la situazione è sfuggita di mano e che sta avvenendo un abuso di questo psicofarmaco che comporta più distruzione che sanità.

    Il nostro problema è che la psichiatria considera l’uomo un animale senz’anima e che si limita a pretendere di curare un cervello senza addentrarsi nei reali problemi spirituali dell’uomo; così sono nate le torture, gli esperimenti, le restrizioni mentali e fisiche (elettroshock, lobotomie prefrontali e la nascita dei manicomi) che sono inflitte a centinaia di migliaia di persone ogni anno senza determinare la causa o sviluppare una singola cura di nessun disturbo mentale.

    I suoi trattamenti causano, alle persone che cercano aiuto, sofferenze indicibili, invece di migliorare la salute mentale nella società la psichiatria ne trae enormi profitti, soprattutto dalle case farmaceutiche.

    Ora la società sta diventando sensibile a questo problema come la canzone di Simone Cristicchi “Ti regalerò una rosa” che ha scritto dopo avere visitato diversi manicomi italiani notando l’isolamento e le degradanti condizioni in cui versano i pazienti ricoverati.

    I malati mentali sono persone isolate che hanno bisogno di qualcuno che comunichi e che comprenda le emozioni che stanno vivendo e che gli aiuti ad essere sempre più efficienti e causativi nell’occuparsi della loro vita consapevolmente e non hanno certo bisogno di esseri resi incoscienti o drogati con psicofarmaci fino a diventare dei vegetali.

    In questa società di progresso, dove non ci manca più nulla e la tecnologia ha fatto passi da gigante, sono venuti meno i valori normali come l’amicizia, la comunicazione e la comprensione sia in famiglia che fuori, e la superficialità ci fa sentire soli e poco compresi; questo crea un campo fertile per la psichiatria per diffondere e promuovere i loro sporchi affari.

    VOTO SCOLASTICO : 8 1/2 !!

    MENDY CECCONELLO – 16 anni – Ferrara

  • Caro Simone,
    ho letto la “lettera aperta” indirizzata a te e a “ Ti regalerò una rosa” scritta dall’ UNASAM (Unione Nazionale delle associazioni per la Salute Mentale).
    Condivido il loro apprezzamento e riflessioni e riprendo la frase finale che mi ha molto colpito:“E’ un inno alla speranza. E’ un invito a scoprire e riscoprire vite straordinarie e a non abbandonare mai le persone.”
    Voglio dirti anch’io:
    Tu hai cantato cosi bene la zona grigia della sofferenza e dell’abbandono con la quale hai avuto contatto nelle tue esperienze presso l’istituzione manicomiale. Con la tua canzone hai ridato loro voce, volto, nome: “Antonio”, e hai ridato alla società, soprattutto ai giovani quel “pizzico di sentimento” che, quando viene meno, diventa indifferenza, intolleranza, violenza, razzismo, discriminazione…
    Dalle loro cuffie sonore non entreranno più nelle orecchie solo il tam-tam di parole banali, vuote e ripetitive, ma parole che accrescono senso e diffondono una nuova coscienza. Vorrei chiederti di cantare ancora, accentuando la zona verde delle speranze e utopie concrete quelle del “durante e dopo Basaglia”: le esperienze alternative al manicomio sparse in tutta l’Italia, ma che spesso restano nel silenzio.
    Cantare la passione e l’impegno dei tanti operatori sociali che forzano i cancelli dell’indifferenza, scoprono e usano gli spazi pubblici ridando ai migliaia di “Antonio” la possibilità e il diritto di respirare l’aria dei parchi, di riappropriarsi del brivido dello sport, l’ebbrezza delle montagne, il “sapore di sale, sapore di mare” di qualsiasi spiaggia, gli spazi culturali (musica, teatro, cinema), la gioia e la dignità del lavoro, della casa, insomma il SENSO del vivere, dell’essere cittadini di questo mondo.
    Tutto ciò esiste, ma dovrebbe essere riportato alla luce, avere maggiore visibilità oltre ai rari articoli sul giornale o a qualche timido tentativo mediale spesso mandato in onda a tarda notte quando tutti ormai dormono.
    Si potrebbe dire: “C’è Internet!”. Ma credo che l’impatto visivo a portata di tutti, la comunicazione dell’immagine e della parola parlino più di qualsiasi altra cosa. Voglio dirti “Grazie”, al tuo essere “disturbatore della quiete dell’indifferenza”, al tuo essere un seminatore di speranza, suscitatore di sentimenti e traghettatore della cultura della solidarietà.
    Il mondo di oggi ha bisogno di questo ossigeno per respirare meglio e per sopravvivere. Ti auguro di non perdere mai lo sguardo attento e sensibile al dolore altrui e la capacità di renderlo GRIDO, PAROLA, POESIA, MUSICA, SPERANZA.
    Staremo meglio tutti,questo è sicuro!
    Angelica Quaresma
    Operatore del Centro Diurno Di Riabilitazione
    Psico-Sociale di Bastia Umbra (PG)

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