Il tritacarne mediatico, un mese dopo

senza lacci

Questa vignetta è stata disegnata da Mauro Biani il 3 marzo 2007, prima dell’esito della serata finale di Sanremo. Alla luce di quello che poi è successo, è stata un’intuizione molto felice la sua, non tanto e non solo per aver indovinato la canzone vincente. In particolare, quando Mauro parla di persone mi trova perfettamente d’accordo. Spesso infatti, in questa folle corsa verso chissà cosa, si tende a dimenticare la cosa più importante di tutte: ognuno di noi è innanzitutto una persona, con tutte le qualità e limiti che ciò inevitabilmente comporta. Così è per chi ora sta scrivendo, e così è anche per l’amico Simone. E sono proprio le fragilità, gli errori e le paure, così come gli slanci di sincerità, di generosità e di passione che fanno di noi tutti, appunto, delle persone. Il ruolo delle macchine perfette per ogni occasione, infallibili e sempre pronte a dare la risposta e/o il comportamento giusto nel modo e nel momento giusto lo lasciamo volentieri ad altri. Perché sì, lo ammettiamo spudoratamente: non siamo macchine, ma persone. E voi?

[Max]

  • Preferisco essere persona, grazie! Anche perchè la folle corsa verso la perfezione porta alla distruzione della macchina.

  • Purtroppo abbiamo creato un mondo che non è più a misura d’uomo. Pensiamo di essere “finalmente liberi”, e non ci accorgiamo invece di essere schiavi delle nostre passioni e delle nostre paure. E così cerchiamo di crearci un mondo in cui tutto sia perfetto o quasi. Dobbiamo essere assolutamente belli, per cui corriamo dal chirurgo plastico se, guardandoci allo specchio ci accorgiamo di qualche difetto. Facciamo a gara a chi possiede il cellulare più trendy, la macchina più fica o il vestito firmato… E naturalmente le persone che non corrispondono ai nostri criteri devono essere emarginate o magari, se ci accorgiamo di qualcosa quando ancora devono nascere, li uccidiamo perchè sennò sofrirebbero troppo!!!!
    Fortunatamente io non appartengo a questo mondo e nemmeno Simone…FORZA SIMONE, SEGUI SEMPRE IL TUO CUORE!!!

  • Al lavoro sono un prolungamento efficiente del computer – Con i genitori trattengo la mia rabbia – Con quelli che non conosco sono gentile – Al telefono sono impostata – Al supermercato sono un cliente prezioso – Davanti alla televisione sono un numero qualunque – Davanti ad un quadro di Matisse non sono nessuno – Quando sono sola a casa ballo come una pazza – Con mio marito gioco come una bambina – Sul terrazzino di fronte ad un’eclissi di luna piango – Davanti allo specchio mi prendo in giro

  • Come utente, mi sono in parte sentita ferita dalla polemica dell’Arap, e affatto dalla canzone di Cristicchi. Non ci si puo’ scagliare contro un “cantautore” per il testo di una canzone: una canzone, essendo una realizzazione artistica libera, viene scritta nelle sue frasi con i perche’ di chi la realizza che non vanno necessariamente spiegati E IN CIO’ MI COMPLIMENTO CON CRISTICCHI PER NON AVER CEDUTO FINORA ESPRESSAMENTE A NESSUNA FORMA DI CHIARIMENTO: PERDEREBBE LA SUA LIBERTA’ DI ARTISTA.La tanto borbottata “E’ malattia mentale e non esiste cura” e “puzza di piscio e segatura” molti l’hanno urlata come un’offesa al malato di mente: io che soffro e ho molto sofferto di disturbi psichici non mi sono scomposta: secondo la mia libera interpretazione sono parole che nella canzone possono leggersi come un ” E’ LA GENTE CHE HA AVUTO INTORNO ANTONIO, CHE GLI HA RIMANDATO LA CONIVINZIONE CHE PER LA MALATTIA MENTALE NON ESISTE CURA”: Consiglierei di fermarsi meno a far polemica su una canzone e a pensare: “E se quell’ Antonio, è uno tra tanti che sono ancora confinati in loro stessi e si sono convinti di cio’? O sono stati convinti da famiglie che li hanno invece isolati per vergogna?” STATE ANCORA PERDENDO TEMPO SUL CONCETTO DELLA CANZONE? PERCHE’ INVECE NON RIPRENDERE IL DISCORSO DELLO STIGMA E DELL’AUTOSTIGMA della persona che TROVA RIFUGIO NEL SUO DOLORE PER PAURA DEL CONFRONTO DIFFICILE CON MONDO ESTERNO? Non è una critica verso noi malati e tantomeno verso gli operatori del settore, i medici e l’Arap: ma una considerazione personale, neanche di malata, prima ancora di persona. A SIMONE: MI AUGURO UNA COSA: come diceva Saba, le proprie composizioni non restano proprie…sono come dei figli… che crescono e prendono la loro strada: molte persone gli danno il significato originale dell’artista, altre amano trovarci quel che vogliono vederci, altre non sanno guardare ancora fuori il cancello e credo ci siano rimasti imprigionati loro…(credendo di essere i veri liberi, i veri rivoluzionari facendo un pò di polemica, ma mi riferisco a questo caso isolato, non certo a tutto il resto) Spero Simone, che a tutto questo fossi preparato perche’ era inevitabile: mi dispiace ammetterlo ma era quasi prevedibile ma hai fatto bene, non per questo a proporti, sei stato molto coraggioso. ciao, laura.

  • Hai ragione; noi non siamo macchine fortunatamente, abbiamo i nostri difetti che ci rendono unici! ( vedi me.. eh eh eh..)

  • Laura – un sogno per domani, grazie per il tuo intervento

  • Guai se fossimo macchine… perfette mai, ma spacciate come tali… costruite e plasmate totalmente da mani altrui, senza volontà ma con il dovere assoluto d’essere efficienti, veloci, indistruttibili. Proprio come ci vorrebbe questo mondo. Come tanti, troppi, fingono d’essere per la paura di “restare indietro”. E d’essere buttati via, proprio come un apparecchio che non va più. Invece no : si corre, si cade, ci si rialza, si ricomincia a camminare… a volte si trema, a volte ci si smarrisce, altre volte si crede e si lotta con coraggio. A volte si segue il cuore e si sbaglia, a volte si segue la testa e si sbaglia lo stesso. Altre volte ancora, invece, ci si innamora di un sogno, di un progetto, di un traguardo, di un mondo… e tra errori, successi, conquiste, passione e paura, si vince.
    Quindi, cosa c’è di più bello dell’essere persone ? 🙂
    Grazie Max, come sempre… grazie Simo, per LA PERSONA che sei… e per il non fingere mai di non esserlo…

  • Simone aveva già previsto… e lo aveva pure scritto …o meglio cantato ilalà … che bella gente capisce tutto… poi ti intaglia come un diamante… aspetterò che mi darete addosso…. fermo lì al mio posto.. canterò. Prosegui.. diritto per la tua strada anche se a dirtelo è una stupida come ho appreso ieri leggendo il Corriere della Sera… commento : ROBA DA MATTI !!!!!!!

  • Grazie mille Laura, anche da parte mia… per quel che hai scritto e per il modo in cui l’hai scritto…

  • Condivido in pieno, in più aggiungo…non è col pietismo o con l’atteggiamento della serie “Oh poverini aiutiamoli!” che si fa davvero qualcosa per loro…il punto di partenza è la relazione …consideriamoli prima dei degni interlocutori, poi potremo confrontarci con i loro ed i nostri difetti, le loro e le nostre risorse….restituiamo loro dignità per ciò che veramente sono : Personeeeeeeeeeee e non “malattie che camminano” in cui tale comportamento rientra nella patologia x o y…

    Laura(un sognoperdomani) la tua sensibilità mi colpisce, il tuo modo di scrivere fa “respirare” l’autenticità e la passione di ciò che affermi, perchè lo hai vissuto, hai fatto esperienza di questo!Eh già, le distanze tra parole vissute e paroloni astratti derivanti da schemi fittizi …si sentono nella “pancia”!

    Ogni uomo, nel corso della vita può trovarsi a fare “esperienza” di caos, smarrimento, anche di follia…

    Questo è ciò che scrisse Hegel:
    “Certo ogni uomo ha conosciuto una tale svolta nella sua vita, il punto oscuro della concentrazione della sua natura… che egli deve attraversare perché ne venga assicurato e confermato nella certezza di sé stesso, nella certezza della vita consueta e quotidiana e, se si è reso incapace ad essere soddisfatto da questa, nella certezza di una più nobile coscienza interiore”…

    (Hegel G.W.F., Lettere,Laterza, Bari, 1972, p.105:Lettera XXXIV,indirizzata a Windischmann.)

    Un abbraccio “matto” a Simone, Laura, Max e …a tutti gli “slacciati”!

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