Ombrelloni – Genesi (1)

Tutto cominciò a Sanremo. Anche se in realtà era già iniziato molto prima, in un mondo che non c’è, attraverso un mezzo che non è contenuto in sé, che non contiene sostanza e sostanzialmente non esiste, se non per il modo in cui viene utilizzato.

Avevo conosciuto Max tramite blog, ci credereste? Nel tempo, lui aveva visto un paio di miei lavori: uno (“Primo: Congelare La Scena”, un cortissimo su Tenco) gli era piaciuto, l’altro (“Kandinskij”) molto meno. Dovevamo incontrarci di persona: incontro sempre rimandato.

Finché arriva Sanremo. Io devo lavorare per un progetto di contenuti per videotelefoni e seguire le giornate sanremesi di alcuni giovani artisti, fra cui Simone Cristicchi. Sento Max, gli parlo della cosa: so quanto siano difficili quei giorni per i cantanti, ed è importante che qualcuno interceda per me almeno laddove possibile. Detto fatto, riesco a portare a casa un po’ di clip carine con Simone, in situazioni improbabili: dopo un’intervista, durante un pranzo, fra un appuntamento e l’altro. Simone è uno che colpisce. Per disponibilità, per acume, per modo di porsi, per quel che dice e per quel che ha da dire.

Finisce Sanremo come tutti sappiamo e il 7 marzo mando una mail a Max, nella quale, sostanzialmente scrivo: “Io vorrei tanto girare un videoclip di un brano di Simone. Secondo te è plausibile o chiedo la luna?” Max mi risponde subito, e capisco subito che la cosa è complessa, difficile. Non impossibile. Da allora, sarebbero seguiti 48 giorni di silenzio.

Poi, un sms.

[di Alberto Puliafito]
continua…

  • Ora ho capito chi è Max, non riuscivo a capire! 🙂

  • max è un’eminenza grigia?

    risposta di max:
    no, è “l’uomo ombra” ;o)

  • l’uomo che non si calpesta da sè

  • brrr…….

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