Ma “Ombrelloni” è… dada!

Non si può certo pretendere che chi è abituato a considerare la musica come una scatola di detersivo abbia mai riflettuto sulle provocazioni dadaiste. E’ così che frasi tipo “dada è tutto, dada è niente” risulterebbero sicuramente a loro incomprensibili od inutili. Eppure alla musica servirebbe oggi più che mai proprio una scossa dadaista. E, perché no, un manifesto. Alla Tristan Tzara:

“Così nacque DADA da un bisogno d’indipendenza. Quelli che dipendono da noi restano liberi. Noi non ci basiamo su nessuna teoria. Ne abbiamo abbastanza delle accademie cubiste e futuriste: laboratori di idee formali: Forse che l’arte si fa per soldi e per lisciare il pelo dei nostri cari borghesi? Le rime hanno il suono delle monete. Il ritmo segue il ritmo della pancia vista di profilo”.

[Max]

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