Io al Concerto di Famiglia del 24 aprile a Roma… c’ero!

Camerino
Cosa rende un concerto un Grande Concerto?
Quando ti rendi conto d’aver assistito non ad un semplice bel concerto, ma ad uno Spettacolo con tutti i crismi, qualcosa che ti ha arricchito, che ti ha donato un particolare, una scintilla…
Che cos’è che ti rende il ricordo di una serata meritevole di memoria, da serbare tra i ricordi più cari?

È l’impegno che un artista mette per creare un evento unico, ma anche tutti i pensieri, le preoccupazioni, la mole di lavoro che dietro a questo unico evento si celano. Il paziente lavoro da artigiano nel riarrangiare i vecchi brani in nuova veste, il saper scartare una canzone a favore di un’altra nel fare la scaletta della serata, dosare ospiti e peculiarità dei brani come ingredienti di un ricco piatto da gourmet, come essenze per una fragranza, come un alchimista.

Foto di Simone Cecchetti

Foto di Simone Cecchetti


Ma è anche preoccuparsi, settimane prima, per la promozione dell’evento e per l’avanzamento della vendita dei biglietti, e per un link mal funzionante sul sito dell’Auditorium piuttosto che per come fare a distribuire i libri vinti dagli Slacciati.
Un concerto diventa un Grande Concerto quando lo stupore che sai di avere negli occhi lo leggi negli occhi di chi sta accanto, dietro e di fronte nel momento in cui si spalancano le porte d’ingresso e la musica sfila in platea invece di uscire dalle casse, è ricominciare tutto da Vorrei cantare come Biagio e Stupidowski ma con una carica nuova, è un duetto su I Matti de Roma già sentito/visto agli studi Rai quella mattina, ricordo nel ricordo come una scatola cinese.
Un ricordo sai che val la pena d’esser conservato quando finalmente vedi i musicisti con le maschere da scimmia ed
Foto di Simone Cecchetti

Foto di Simone Cecchetti

automaticamente cerchi i topi, ché devon esserci due topi da qualche parte, ma poi un occhio di bue illumina un momento di poesia ed a Testamento segue così naturalmente La prima volta che sono morto e dopo Mi manchi da farti pensare che si debba spostar la programmazione delle tracce nello stereo. Allora è un Gran Concerto.
È un Gran Concerto quando non argini le lacrime ascoltando le parole “…dalla fede ho imparato a non credere, da mia madre ho imparato a non cedere e dal tempo che tutto può succedere, io dal destino ho imparato a proteggermi, da un abbraccio ho imparato a concedermi, dalla bellezza non so come difendermi…” perché è dalla prima volta che le hai sentite che le immagini, le speri cantate un domani da tuo figlio, che è la tua cosa più bella del mondo.
Che possa sentirle sue.
Quando hai brividi che ti percorrono la pelle durante l’esecuzione di Laura, quando sei inerme davanti alla malinconica dolcezza di Magazzino 18, alla grazia dell’Ultimo valzer, alla potenza di Ti regalerò una rosa ed alla tenerezza di Scippato, stai assistendo ad uno Spettacolo maiuscolo.
Foto di Federico Anniballi

Foto di Federico Anniballi


Mentre ascolti la bella voce di zio Ennio cantare Nannarella e Serenata Sincera e noti quanto sia dolce il sorriso di Simone, mentre lo guarda, come fosse fiero di essergli nipote, sai che è un ricordo da tener da conto.
Un Grande Concerto è composto da una Filastrocca della Morlacca cantata da mille voci, da Le sol Le mar che fa alzare duemila mani, da mille ed una Studentessa Universitaria che si perde nel profumo di pane caldo e lenzuola stese ad asciugare e mille sguardi alla Venere dell’Angelo Custode…
E quando la meraviglia che vedi sul volto del tuo vicino di posto cede il posto alle risate durante il Vangelo Secondo Twitter, mentre i Coattechismi cedono il passo a Povero Papa ed il boato romanista scuote la Sala Sinopoli, sai che
Foto di Simone Cecchetti

Foto di Simone Cecchetti

anche questo intermezzo ha fatto di un concerto un Gran Concerto.
Lo stesso boato che ha accompagnato Bella Ciao fatta col Coro dei Minatori di Santa Fiora, dopo Nostra Patria, La Puscina e Venite a Santa Fiora e prima che il mitico Lino canti Quando le ciliege sono nere.
Quando poi non ce la fai davvero più e ti devi per forza alzare, mentre dal palco stracolmo rimbalzano le note di Volemo le bambole, e vedi che altri si alzano, hai davvero la certezza che la serata è stata Grandiosa.
Anche se non tutti si alzano, nemmeno quando è Simone a chiederlo, nemmeno durante Meno male e L’Italia di Piero e tu non ti capaciti di come resistano col culo sulle poltrone in momenti così trascinanti.
Foto di Federico Anniballi

Foto di Federico Anniballi


La certezza si fa granitica quando entra la grande sedia e Simone vi si inerpica, con cilindro e palloncini, ed una dolcissima Sipario fa da chiosa al Grande Spettacolo, triste come il momento in cui il clown si toglie il trucco e piena di speranza come le ultime parole del brano: “e la meraviglia negli occhi ritornerà”.

È un grande concerto quando nessuno si lamenta se non ha ascoltato la sua canzone preferita: ovvio, dovendo scegliere tra 4 album qualcuno è rimasto senza la propria canzone preferita… quando mi disse che la mia, L’Autistico, non ci sarebbe stata un po’ rosicai ma di fronte ad una “Laura” e soprattutto ad una “La cosa più bella del mondo” come quelle di mercoledì sera la mia preferenza era l’ultimo dei miei pensieri: pensavo piuttosto a quante vesti nuove

Foto di Simone Cecchetti

Foto di Simone Cecchetti

riesce a dare, ogni volta, ai suoi brani riarrangiandole vuoi con i FunkOff, vuoi con gli GnuQuartet, vuoi con orchestra, Coro o con la band o in chiave acustica, pensavo alla gran fetta d’anima che Simone ha messo in Album di Famiglia, con testi dove mai come prima s’è esposto mettendo in prima persona i propri sentimenti, pensavo a quanto lavoro c’è dietro ad un solo, singolo concerto, alla mole di fatica e pensieri e preoccupazioni durante l’organizzazione di quell’ora e mezza per divertire ed emozionare noi, e pensavo al suo sguardo soddisfatto e sereno quando ci ha visti tutti in piedi ad applaudirlo quand’è rientrato dopo i saluti finali.
Un’emicrania mi spaccava in due, i “miei dolori” davan filo da torcere ad una delle due metà, ma tutte queste considerazioni e le emozioni che ricevevo da quel palco e le risate e la contentezza di vedere, anche se per attimi e nella nebbia farmacologica, visi da associare finalmente a nick conosciuti per anni oppure a nuovi nomi ma già spesso sotto gli occhi, strette di mano, inaspettati regali, complimenti “a tradimento” e tutti i saluti di prima e dopo lo Spettacolo han reso il 24 una data da incorniciare. Un ricordo da custodire.

È un Grande Concerto quando fai dei sacrifici, e tanti di noi, forse tutti ne abbiam fatti per poter esser lì l’altra sera. Quando fai degli sforzi.
I miei son stati economici ma anche fisici: ho fatto ore e ore al pc, ho saltato due giornate di fisioterapia, le vibrazioni del lungo viaggio in treno mi acuiscono i dolori e non c’è pastiglia o antidolorifico che tenga.
Non ho più il fisico per le mie storiche Randagiate.
Come avrei potuto non esserci, questa volta?

E ti accorgi, dopo tutto, che ne valeva la pena.

Loh, per una volta ancora VoceDellaCittà in trasferta.

Slacciati

  • Complimenti per il resoconto.
    E’ come se avessi dipinto un quadro, una volta iniziato a leggere, i vari colori prendono forma e ti rapiscono.
    Hai comunicato perfettamente le varie emozioni che hai vissuto.
    Alla fine del testo, sembra di essere stati lì di persona !!!!!!

  • Grazie! 🙂

  • Bellissimo resoconto. Davvero molto dettagliato e molto sentito.

  • Grazie Bri 😉

  • Il tuo resoconto è un’emozione su emozione,ancora complimenti Loh,

  • …ed a te ancora grazie, Gianfranco: è da giorni che mi dipingi un sorriso in volto 🙂

  • CIAO A TUTTI SIAMO SUPER FELICI DI OSPITARE SIMONE NEL NOSTRO TEATRO IL 3,4 MAGGIO ALLE ORE 21,00 E IL 5 MAGGIO ALLE ORE 18,00 SIAMO IL TEATRO DI TOR BELLA MONACA: ELISA, FILIPPO, MADDALENA, ALESSANDRO, LIVIA, MARIA VITTORIA,ANNALISA, PINO, MISSIA, GAUDI, GINO, STEFANO, ALESSANDRO, NADIA, SIMONA E STEFANIA TUTTI TI STIAMO ASPETTANDO..sara’ bellissimo grazie

  • Loh, che dire, leggendo il resoconto ho rivissuto ogni emozione provata al concerto.
    Grazie!

  • Ma grazie a te, Massi, due volte: per questo e per il pensiero che hai avuto per me!
    Magari l’ho mascherato fin troppo, ma mi hai un filino commossa, oltre che sorpresa. 🙂

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