Il trionfo di Tremezzo.

da “La Provincia di Como” di Lunedì 19 settembre 2011

Cristicchi incanta
Ovazioni in teatro per “Li romani” e il coro alpino

Anche Giorgio Gaber dietro la pièce sulla storia dei reduci dalla Russia

TREMEZZO Applausi e commozione a Tremezzo per “Li romani in Russia”.
In scena è andato lo struggente monologo di un appassionato Simone Cristicchi che ha trasportato il pubblico – una folla a stento contenuta dal piccolo Teatro Olivelli, preferito al parco a causa del maltempo – sul teatro dell’operazione, in mezzo al freddo, alla fame, agli stenti patiti dai nostri nonni, in quell’andata e ritorno costata migliaia di vite umane, senza contare i dispersi.
Sovente i cantautori, i cantanti in genere, quando scelgono di darsi al teatro, rinunciando a proporre al pubblico il consolidato repertorio musicale, agiscono al di sopra delle proprie possibilità. C’è il modello, altissimo, di Gaber: non il teatro-canzone, ma quello d’evocazione, il lungo monologo che, come ammetteva pure Cristicchi alla vigilia di questa incursione lariana, rischia di affaticare l’ascoltatore, lasciato a immaginarsi tutto.
Invece, sicuramente grazie all’esperta regia di Alessandro Benvenuti, ma soprattutto grazie alla bravura dell’interprete, non c’è stato un momento di stanchezza mentre sembrava di scorgere la steppa sul palcoscenico del teatro.
Testo impegnativo, rimato in ottave, nel romanesco comunque congeniale all’interprete, è stato composto da Elia Marcelli, reduce della Divisione Torino dove militava anche il nonno di Cristicchi, con il respiro della grande epica.
Alla presenza dell’attore unico, che ha con sé solo le poche cose del fantaccino, s’accompagna quella dei cantanti. Nel caso di sabato sera al Teatro Olivelli di Tremezzo, le voci erano del coro alpino Orobica diretto da don Bruno Pontalto. Chi sostiene che queste formazioni siano tutte uguali non può che ricredersi ascoltando queste versioni del “Testamento del capitano”, di “Joska la rossa”, dell’evocativa “Nikolaevka”, degli altri brani proposti in contrappunto alla recitazione, puntellata anche da reperti audio dell’epoca. L’ovazione finale per Simone Cristicchi è stata lunga, appassionata e assolutamente meritata.

Alessio Brunialti

A nulla è valso che Giove Pluvio rendesse impraticabile lo splendido Parco Olivelli: il piccolo teatro omonimo era gremito all’inverosimile e tantissima gente è stata, purtroppo, rimandata indietro per raggiunta capienza massima… Simone, intenso come non mai, ha compiuto per l’ennesima volta la magia incantando tutti.
La recensione qui sopra è del giornalista “musicale/di spettacolo” Alessio Brunialti, che qui in alta Lombardia nelle varie città dove esce La Provincia è ben conosciuto per competenza, sarcasmo e sagacia: vedere una recensione così bella scritta da lui per Simone per me vale come leggerne una da parte del più famoso ed importante critico musicale italiano… e son soddisfazioni! :o)
[Loh per la Redazione Slacciata]

  • E si che son soddisfazioni!

  • e’ stata una serata emozionanze , grazie di cuore
    per aver onorato la memoria di tutti i ragazzi
    che hanno vissuto la 2° guerra mondiale , io ho
    pianto pensando al mio papa’ deportato in un campo
    di lavoro …grazie ancora a simone cristicchi

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