Noi a Bari, c’eravamo!

[di Marialaura]

Era da un po’, come ha detto Simone, che si era persa l’abitudine di scrivere i resoconti delle serate. E quindi, eccomi qui! (La responsabilità, premetto, è dei miei colleghi slacciati che mi hanno affidato questo arduo compito :D)

Come sempre, tutto ha inizio verso le due del pomeriggio con la mia (anzi, farei meglio a dire la nostra) solita ansia pre-concerto: per poco non ho rischiato di perdere il treno delle tre e mezzo per Bari, nella spasmodica ricerca di macchina fotografica, cellulare e generi di prima necessità. Ma alla fine è andato tutto per il meglio, e sono riuscita chissà come a ricordare tutto. «Non ce la facciamo! Non ce la facciamo!» continuavo a dire a mia madre mentre scendevamo le scale della stazione.

La mia situazione mentale, già piuttosto precaria, era ulteriormente peggiorata dal fatto che mancavano solo dieci minuti alle quattro, orario dell’incontro con Simone all’Ateneo. Invece, per fortuna, tutto doveva ancora iniziare: e con Tilde, la nostra ‘boss’, che era già lì ad aspettare l’apertura, abbiamo dato inizio alla tipica attesa che caratterizza ogni data di Simone, accompagnata come sempre dall’emozione di rivederlo, dalle aspettative, e da tutta l’energia positiva che ci dà la carica. Una volta entrati in sala, ecco arrivare Vito e Rosa, con il loro bagaglio di obiettivi e macchine fotografiche. Piccola parentesi, li ringrazio: senza di loro, non avremmo tutte le meravigliose foto di ogni concerto. Quindi grazie, Rosa e Vito! 😀

Dopo più o meno un’ora (e l’ansia cresceva), professori e giornalisti si siedono, e poi ecco Simone. Mi ha fatto un effetto strano, rivedere Simone dopo quasi un anno. È così: dopo un po’ di tempo magari ci si abitua a stare senza, ma poi tutta l’attesa, tutte le emozioni nel vedere quella scritta ‘Bari, 26 aprile 2010’ sul cristicchiblog, tutta l’ansia, si trasformano magicamente, e in un solo momento, in un applauso. E insomma, dopo la lettura di ‘Insegnami’ (ok, è stato un lato piuttosto discutibile della cosa), le domande a Simone e considerazioni varie, il momento tanto atteso: l’anteprima de ‘Li romani in Russia‘. Come tutti i progetti di Simone, non è un argomento di cui si parla spesso: io stessa ne avevo solo sentito parlare in modo vago. Eppure, ascoltando quei versi, così autentici da sembrare tangibili, ci si rende davvero conto di quella sofferenza, e ci si sente proprio immersi in quelle ‘millamila miglia’ di ghiaccio che ha strappato via migliaia di soldati alla vita.

Quei quaranta minuti sono letteralmente volati, e davvero tutti noi non vediamo l’ora di vedere l’intero spettacolo. Una volta usciti, dopo una corsa a perdifiato giù per le scale e un poster rubato (erano finiti tutti, accidenti!) facciamo appena in tempo a vedere e a salutare Simone, che ci dice «ci vediamo dopo» e dopo qualche autografo (e l’accidentata manovra di Stefano per uscire dall’Ateneo :D) vediamo andar via il nostro amato Cespuglio. E anche noi partiamo, più veloci della luce, verso l’Arena della Pace.

Piccola parentesi di avventure slacciate: molti baresi potranno testimoniare il passaggio di una macchina con a bordo cinque persone urlanti, con ‘Meno male’ a tutto volume dallo stereo e un manifesto attaccato al finestrino, che pur essendo sprovvisti di megafono sono riusciti ad annunciare il concerto di Simone. «Stasera Simone Cristicchi in concerto all’Arena della Pace, ore 21! Dilli che venghino!». Non spaventatevi: sono normalissimi momenti di follia, e chi ci conosce è già abituato.

Arrivati con netto anticipo (quasi tre ore prima), ci concediamo un giro nel centro commerciale e un trancio di pizza, e tra una chiacchiera e l’altra arrivano le otto e dieci. Occupiamo immediatamente dei posti in prima fila assieme a Giustina ed Enzo, arrivati da poco, e cominciamo ad aspettare… l’apertura del Grand Hotel 🙂 all’appello manca solo Paddy, impegnata in quel di Londra. Ma tranquilli, l’atroce tradimento è già stato ampiamente rimproverato.

Si spengono le prime luci, e io e Rosa ci sistemiamo per terra davanti al palco, per vedere il concerto più da vicino. Tentativo immediatamente respinto dalla sicurezza. Un’ingiustizia, direi, visto che a concerto iniziato la folla si è riversata sul pavimento. Ma che vogliamo farci, ci si accontenta! 😀 E poi rullino i tamburi, squillino le trombe! Il direttore del Grand Hotel Cristicchi ci annuncia il menu della serata. Si comincia con il povero Pesce Amareggiato che ci racconta la sua vita ingiusta, e si prosegue nel ritmo serrato di canzoni vecchie e nuove, da ‘Fabbricante’ agli stacchetti musicali degli Gnu (un gruppo veramente fantastico, è stato il primo concerto in cui li ho ascoltati ed è stato uno dei più belli) a quelli comici di Simone tra manager, presidenti e talent show. Insomma: come sempre ci siamo tutti infervorati con ‘Genova Brucia’, divertiti con ‘Senza’, ed emozionati con ‘Ti regalerò una Rosa’. Il tutto, però, accompagnato da quella ventata di novità che è ed è sempre stato Simone, che è capace di sorprendere anche solo con poche parole.

Ma la cosa che più mi mancava era incontrare Simone dopo i concerti (e/o spettacoli): tutta quell’euforia che ci accompagna da ore si riversa in un saluto o in un abbraccio, in parole semplici scambiate in una piccola parentesi come fuori dal mondo, uno spazio dopo il quale ognuno torna alla propria vita, ma che ci rimane per mesi nel cuore nell’attesa di un’altra data. Un’altra piccola scritta sul blog che ci mobilita tutti e in qualunque momento: per sentirci ancora una volta un VERO gruppo, il gruppo di ‘fan’ (chiamiamoci così, và, per convenienza) più vero e meravigliosamente folle che ci sia.

Grazie Simo, perchè ancora una volta con la tua sola presenza ci hai regalato una serata splendida. E grazie a tutti voi, slacciati, perchè siamo la prova vivente che Simone, oltre ad essere un artista straordinario, ha anche il potere di unirci e farci condividere questa cosa unica che è la sua musica. Purtroppo le parole non bastano per descrivere tutto questo; intanto, nell’attesa di un nuovo incontro, un saluto a tutti ed a presto!

di Marialaura (& company)
PS: Simo, non è vero che non ti voglio più bene! Posso considerarmi del tutto perdonata per il famigerato commento?? 🙂

  • I resoconti mi mancavano molto… e brava Mari! 🙂
    Da tre anni a questa parte abbiamo riso fino alle lacrime, gioito, aspettato, delirato e soprattutto, ci siamo voluti bene…!
    Sono cresciuta con voi, siete un punto di riferimento – non solo durante i concerti! -…anzi, ormai siete parte della mia famiglia!
    E’ proprio vero, le parole non bastano per descrivere tutto questo…

    Vostra Paddy ”traditrice” (manneggh, smettetela con questa storia… che poi piango!! ç_ç)… quest’oggi particolarmente sdolcinata! 😉

  • Bel resoconto!Evocativo di una giornata “follemente” orbitante intorno a Simone, i suoi musici e il suo road manager !
    In attesa di nuove date in Sicilia per tornare a provare questa sana follia 🙂

  • come si fa a non volere bene a Simone!!

  • Bravissima marialaura. Io ho pianto un giorno intero per non aver trovato NESSUNO che mi accompagnasse al concerto. pazzesco! E dire che avevo anche provato con facebook.ma niente. Mi chiedo se anch’io un giorno avrò la fortuna di vivere le bellissime emozioni che tu scrivi. Io ci spero, ma da sola non vado da nessuna parte… AAA CERCASI AMICIZIE SLACCIATE DISPERATAMENTE!!!!

  • mari cara,
    il tuo resoconto rispecchia perfettamente le emozioni forti che abbiamo vissuto quel giorno….indimenticabili….grazie a simone per le occasioni che ci dà per sentirci uniti, ma grazie soprattutto a voi che non avete mai perso insieme a me l’entusiasmo nonostante gli impegni lavorativi, scolastici e casalinghi…siamo davvero un bel gruppo di pazzerelli e ne sono davvero orgogliosa….con tutto l’affetto che ho nel cuore!vi voglio bene…tilde (La capa ansiogena e rompina!!!)

  • hey sono una slacciata siciliana e sono pazza di simone cristicchi sono disposta a fare amicizie di slacciate siciliane

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