Miagoliamo nel buio

Anche la sua voce rimbomba fra quelle del labirinto di malesseri messi in fila nelle stanze del Grand Hotel Cristicchi, affresco dei nostri “tempi velocemente immobili” (dal cancro della disinformazione, all’ansia di protagonismo, dal deturpamento del territorio alle false promesse della tv). Un pastiche riassunto nel brano sanremese “Meno male”, roboante e acido come pochi si sarebbero aspettati dal timido “fabbricante di canzoni”, che se una volta prendeva in giro Biagio Antonacci, ora tira fuori l’effetto Carla Bruni.

«C’è una certa continuità almeno nella forma – continua Cristicchi -. Prendo nomi noti al pubblico come pretesto per cantare d’altro: Biagio era la rabbia di ogni giovane che non riesce a emergere dalla saturazione mediatica, mentre il pezzo di Sanremo è un guazzabuglio di citazioni, informazioni e pensieri. Mi divertiva rappresentare la confusione presente in Italia in questo momento. Ovviamente, con la Bruni non ho niente di personale…»

inzia e continua su: terranews.it

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