Tre anni di cuscini (mediatici)

senza lacci

Durante gli ultimi giorni del Festival del 2007 (quello di “Ti regalerò una rosa“) scrissi una brevissima riflessione. Tra le cose positive di quel Festival vi era stata un’esplosione di umanità che aveva commosso tutti noi. Proprio sotto la spinta di quell’emozione decisi di ricordare quell’Italia migliore che era chiaramente soffocata, ora come allora, da uno squallore mediatico negabile solo da chi ha colpevole interesse a negare l’evidenza. In questo senso, la canzone Meno Male sottolinea semplicemente il perdurare di questo “sistema”, che forse oggi è addirittura peggiorato. Insomma, i cuscini da combattere sono sempre gli stessi. Ripropongo quasi interamente quella riflessione qui sotto. Sono passati 3 anni. Ripeto: 3 anni. Secondo voi, cosa è cambiato?

In breve, desidero solo dire che anche occasioni come questa partecipazione di Simone Cristicchi al Festival di Sanremo dovrebbero essere di insegnamento per chi ha ruoli di responsabilità nel nostro Paese (e mi riferisco non solo ai politici, ma anche, per esempio, agli addetti all’informazione radiofonica, televisiva e cartacea): esiste un’Italia migliore di quella che si vuole dipingere, ed è un’Italia che merita una maggiore considerazione e rispetto. Esiste, cioè, un rilevante numero di italiani che preferiscono la riflessione alle urla, la poesia alla volgarità gratuita, l’intelligenza alla necessità di “fare audience” ad ogni costo.

Chi usa internet sa benissimo che vi sono talenti enormi soffocati dal rumore delle nullità che “vanno di moda“, sensibilità e capacità trascurate e lasciate vivere nella completa indifferenza. Ecco: questo è uno dei tragici errori che impediscono al nostro Paese di crescere, di rinnovarsi, di trovare la via per un suo nuovo Rinascimento. Ma un’Italia migliore, per chi non è miope di fronte all’evidenza, già c’è. Ed è davvero meritevole di ascolto.

[Max3 marzo 2007]

  • Bella domanda il cercare di capire cosa è cambiato e come rispetto alla situazione di tre anni fà. Credo che la conclusione di questa edizione del Festival 2010, al di là del fatto dei discutibili talenti artisitici saliti sul podio, denunci una crescita esponenziale del peggioramento di questo Paese ormai, oserei dire, “raso al suolo” dai contenuti dei mass-media, in particolare quelli trasmessi dalla tv. E cito dunque il caso Sanremo 2010, non per esprimere l’opinione sui vincitori che avrebbero meritato davvero, ma più che altro perché ritengo scandaloso il giudizio del cosiddetto popolo sovrano,…anzi suddito :); anche perché non è passato certamente un messaggio positivo dopo questo risultato, infervorando ancor di più le prossime aspiranti “meteore” che vorranno provare la strada del mondo dello spettacolo, perché bastano un po’ di fortuna e la capacità di intonare qualche nota per un provino decente…
    Il risultato mediatico di Sanremo 2010, probabilmente perché ancora fresco di dibattito,e la consapevolezza dell’esistenza di un giudizio popolare completamente piatto, mi hanno fatto rimpiangere la Germania dove ho vissuto durante l’ultimo anno: se non alro lì i telegiornali e i giornali funzionavano benissimo… solo il fatto che hanno annunciato a tempo di record la notizia (per loro internazionale) del terremoto dell’Aquila può far capire che veline, meteorine, calciatori, talent e sopravvissuti naufraghi sono il soggetto dell’ultima notizia del giorno, e l’assurdo e che certe “cariche” dello spettacolo non esistono nemmeno…
    Quindi giudizio conclusivo: sì l’Italia è peggiorata bruscamente, o forse io che sono rientrata da pochi mesi la ritrovo indietro di minimo 10 anni rispetto a quando la lasciai,e quando partii, Sanremo 2007 (battezzato dalla critica come il festival in cui il tema “sociale” aveva avuto una rivincita notevole in entrambe le categorie) era passato solamente da un anno o poco più…
    Spero solo che i cantanti (i veri talenti di professione) e i cantautori che sono stati tagliati fuori dal voto del tele-POPOLO non si ritrovino a dover protestare come i lavoratori cassa-integrati perché continuamente oscurati da meteore continuamente lanciate in orbita, destinate a precipitare o ad essere rimpiazzate da quelle nuove…
    Incito dunque i sopracitati “talenti enormi” dell’articolo di Max, siano essi famosi o no, a non mollare e a creare con il loro talento spaccature nel sistema del piattume totale. In fondo lo diceva anche Oscar Wilde che il vero artista ha la consapevolezza di fare un buon lavoro nel momento in cui la sua opera crea una divisione e, dunque, il dibattito o la critica, altrimenti… è solo MODA!

    Eleonora

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