Mio padre era un marziano

enzoMio padre era un marziano. Così si definiva perché non trovava più corrispondenza tra il suo sentire ed il mondo che osservava. E di mondo ne aveva osservato davvero parecchio nella sua vita.

Maggiore di quattro fratelli era nato da una modesta famiglia di mezzadri. Dopo i primi studi in un collegio francescano, si era diplomato in ragioneria. Poi, dopo aver ottenuto anche il diploma come elettricista, si era imbarcato in una compagnia di navi petroliere in qualità di radiotelegrafista. Così, per circa otto anni esplora la terra ed il mare di almeno tre dei cinque continenti. O forse di tutti e cinque. Non ricordo bene perché mio padre non amava parlare molto di quel suo passato da “marinaio”.

Poco prima di finire questo suo navigare conosce mia madre, si sposano e vince un concorso al Ministero degli Affari Esteri. Poi nasco io e 18 mesi dopo mia sorella. Con noi piccoli mio padre lavora e studia per laurearsi in Economia. Da laureato vince il concorso diplomatico ed inizia quella carriera che termina nel 1999, dopo aver svolto le funzioni di Console Generale a Johannesburg in Sud Africa. Ancora viaggi, ancora continenti diversi, ancora mondi da esplorare, questa volta con me come spettatore privilegiato. Muore a Pisa il 29 maggio 2009.

Sì, mio padre era un marziano. Ma non per i motivi che credeva lui: era un marziano solo perché conosceva molto bene il mondo, sì. E mi manca e mi mancherà. Tantissimo. Ciao pa’ e sorridi a queste mie poche e confuse righe su di un blog che ogni tanto leggevi anche tu. Ti voglio bene…

Massimo, figlio di Enzo

  • Caro Max, di tutti questo è il dolore più duro da sopportare. Nella pietra che raccoglie le spoglie mortali di mia madre ho fatto incidere due righe “Perdonaci per le sofferenze sorridici se puoi”
    Sono certa di si.
    Chiudi gli occhi, il marziano sta sorridendo.

  • Un abbraccio grande, come sai.

  • Un abbraccio forte forte Max.

  • Mi associo all’abbraccio, di cuore. Non serve dire altro.

  • Max..
    ho solo le mie braccia da offrirti..ma spero che insieme a quelle degli altri, ti riscaldino almeno un po’..

  • un abbraccio…

  • un abbraccio forte con tutto il cuore…

  • Mi spiace, leggo solo ora. La vita di tuo padre è un bell’esempio di persona che si è dato da fare onestamente, tappa a tappa, poco a poco, per la famiglia, per migliorare la sua posizione, in modo onesto senza chiedere appoggi o raccomandazioni a nessuno. Grazie per aver condiviso qui, con noi, con chi passa a leggere, frammenti di questa vita, a te cari, ancora di più in questo momento. Un abbraccio caro Max, per quanto possa essere di poca consolazione.

  • Grazie a tutti per la vicinanza. E grazie per gli abbracci, che ricambio. Oggi mi rendo conto che l’avere deciso di scrivere di mio padre qui, significava non voler nascondere un sentimento grande, anche se può sembrare sciocco quello che si dice, o quello che si scrive. Anche così nella mia vita guadagno piccoli spazi di libertà. E poco importa se poi ne pago un prezzo, come mi è capitato anche di recente. Grazie ancora.

  • ….grazie a te Max, per questi spazi di libertà che ora più di prima sono spazi di verità per tutti noi, perchè come ha sottolineato Sergio Zavoli a Musicultura nel dolore siamo uguali…diversi nella felicità.
    …..DAL CUORE
    L’arricchimento spirituale della nostra vita è messo in luce dalla propensione di dirci la verità, di ascoltare la verità quando ci viene detta, e di parlare con sincerità e amorevolezza quando ci sentiamo spinti a parlare dal cuore.
    Christina Baldwin

  • … io CREDO che i nostri cari quando sono nel “buco fatto a forma di Dio” possono esserci ancora più vicini, e noi a loro… Enzo, che legge il blog senza lacci anche adesso, è certamente commosso e fiero di come lo hai ricordato! Ti abbraccio forte…

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