Legato a te

[dedicato a Piergiorgio Welby]

Tu sei fredda eppure sei la sola che mi da calore
Ma non riesci a farci niente adesso contro il mio dolore
Con il tempo ho imparato ad odiarti, se solo avessi un cuore
mi lasceresti andare, mi lasceresti andare…

Perché vivo, respiro di notte, di giorno
a te piace guardarmi se dormo
mentre sogno distese di grano e di fiori lontano da qui
Ma non posso vivere, senza di te
io non riesco a vivere, legato a te

Il mio corpo è una fragile foglia,
che nascondo qui sotto le lenzuola,
e mi resta ben poco da dire
vorrei essere libero di finire

Tu sei l’unica certezza di ogni singolo respiro,
tu sei l’unica mia confidente mentre sopravvivo
Io non posso più accettare i loro scaricabarile,
quante stupide parole, quante inutili parole…

Mentre vivo, respiro, di notte, di giorno,
e si sente il silenzio del mondo
un dolore inspiegabile senza motivo mi soffoca qui
Ma non posso vivere senza di te,
io non potrò vivere per sempre, legato a te

Il mio corpo è una fragile foglia,
che riposa qui sotto le lenzuola
non mi resta nient’altro da dire
vorrei essere libero di finire

Il mio corpo è una fragile foglia,
che rimane qui sotto le lenzuola

  • Malgrado il tema, una delle + belle canzoni. Certo che questa volta, la scelta non è facile!!!!

  • Questa canzone è un’altra di quelle che mi dà i brividi quando l’ascolto…il tema trattato è molto delicato, ma Simone riesce ad esprimere quello che sente con semplicità e con delle parole bellissime… Grande Simo!

  • Prima di ascoltare questa canzone, credevo che con “Ti regalerò una rosa” Simone fosse riuscito ad immergersi fino a raggiungere la profondità massima del mare delle emozioni, ma mi sbagliavo… è la traccia del cd che ho ascoltato con maggiore attenzione, ma anche con maggior commozione… è quella che ancora ascolto più frequentemente. Perchè poche volte mi è capitato di leggere un testo con una tale capacità immaginifica. Ogni parola è il fotogramma di un film di una immediatezza visiva che spaventa ed intenerisce. Spesso mi è capitato di pensare, soprattutto durante i turni universitari tra le corsie degli ospedali e nelle sale di rianimazione o di terapia intensiva, a cosa si provi quando si è costretti a vivere una vita “artificiale”, a dipendere giorno e notte da una macchina, ad essere legati a doppio filo ad un meccanismo metallico e “senza sentimenti”, ma in grado di regalare ancora “ogni singolo respiro” a una “fragile foglia”. Simo con questa canzone ha dipinto quelle sensazioni con estrema verosimiglianza… colorandole di struggente e dolce poesia.
    Chissà quanti sogni, ancora, in quei cuori che battono “a comando”, ma che non per questo smettono di amare, di sperare, di immaginare “distese di grano e di fiori”… e chissà quanto dolore nell’accorgersi, giorno dopo giorno, che quei cuori sono imprigionati in un involucro ormai privato di dignità… cuori mortificati non solo dal tempo che passa inesorabile, ma anche da chi si sente in diritto, e in dovere, di togliere loro anche l’ultimo diritto senza prezzo : la libertà di scegliere…
    Grazie Simo… senza parole, sempre di più…

  • Questa è una delle canzoni più belle.
    Quando la ascolto mi astraggo per qualche minuto dal quotidiano, perchè questo pezzo riesce a rendere benissimo la linea netta, decisa, di demarcazione tra il “di qua” e “il di là”.
    Tra l’esperienza e il sentito dire.
    Tra la profondità di chi soffre e le “inutili parole” di chi fa solo ombra in giro.
    Questa canzone è semplicemente..bellissima.

  • Insieme a Ti regalerò una rosa è la mia canzone preferita…l’avevo già ascoltata il 18 febbraio al The Place e avevo la pelle d’oca. Fino a ieri giorno in cui finalmente sono riuscita a comprare il cd versione combo(alè alè) avevo il ritornello in testa…
    E’ stupenda…veramente complimenti Simone sei un poeta…

  • Anch’io ho avuto l’onore di ascoltare per la prima volta questa canzone dal vivo, al The Place… uno di quei momenti difficili da dimenticare…

  • Non solo da amico di Simone, ma anche come coautore del testo, vinco la mia naturale resistenza a non pubblicare un commento qui per ringraziarvi dei vostri bellissimi apprezzamenti. E’, come si può capire, una canzone alla quale tengo molto e la sinergia (nel testo) con Simone è stata fantastica, oltre ad averla poi lui musicata ed interpretata nel migliore dei modi possibili. Unisco allora anche io e qui, permettetemelo, un grazie particolare a Simone.

    Max

  • E’ sempre più difficile scegliere la mia canzone preferita. Perchè poi ci dev’essere per forza? E’ bellissima, chi se frega.
    Per me sono significative soprattutto le parole “Ma non posso vivere senza di te, non posso vivere legato a te”. Una lotta tra il desiderio di vivere oltre qualsiasi ostacolo e il dolore immenso e consapevole di poterlo fare solo attraverso una macchina che tra l’altro è la negazione stessa della vita. E’ un argomento difficilissmo su cui scrivere senza cadere nel retorico o nel melodramnatico e voi invece siete riusciti a darci un’immagine semplice ma piena di poesia e delicatezza. Grazie a te Max e a Simone.

  • E direi che era ora che la vincessi, quella naturale resistenza.
    Perchè apprezzamenti ed applausi sono anche x te, ed è giusto che tu li prenda.

  • Allora, semplicemente… grazie Simo, e grazie Max… 🙂

  • Bravo Simone. Ci vuole umanità per affrontare questi temi, lumanità che è mancata nei giorni in cui Piero era legato a una macchina, che è mancato a chi ha strumentalizzato la vicenda per negare il diritto alla morte, ma che hai dimostrato di avere.
    Ps: la mia canzone preferita è “Prete” e complimenti. Sempre e comunque per la libertà di espressione.
    Saluti

  • appena ho sentito le prime note mi sono subito innamorata di questa canzone …tanto delicata quanto il tema che Cristicchi sa affrontare in maniera dolce e sensibile …. è un grande e lo dimostra ogni giorno che passa!

  • Ad Adelaide è piaciuta… :o)

  • Eh…Sto pensando ad A., un ragazzo di 38 anni, che è mio paziente. Sta per morire, ma è cosciente. Sto pensando che se capitasse a me, io impazzirei forse: il corpo diventa una BOMBA AD OROLOGERIA e sai, lucidamente, che cederà da una parte o dall’altra…e sei in attesa ad aspettare quale organo sarà per primo e quando…è questione di giorni…e nessuno può farci niente. E di nuovo la solita domanda che mi martella: la sofferenza….ha senso?come si fa a sopportare tutto questo dolore-ingiustizia? A chi mi risponde che la sofferenza ha un senso, a chi dibatte sulla questione che sia giusta o no l’eutanasia…lo fisso negli occhi e non riesco a dire niente…e dentro mi scorrono le immagini di A. e ti tutti gli altri. Non mi so dare risposta.

    Vi consiglio un libro: “Cosa sognano i pesci rossi”, soprattutto a Chiara S. che da quel che ho capito o studia da infermiera o da medico…se è da medico ancora meglio che lo legga se già non lo conosci. Sono capitoli intercalati: in uno è il medico che cura che parla, nell’altro il paziente, il pensiero del paziente attaccato al respiratore che racconta lucidamente tutto quello che sente e prova e non può esprimersi.

    Grazie Max, grazie Simo’.

  • Studio Medicina, cara Chiara, e ti ringrazio di cuore per il consiglio : non conoscevo questo testo, ma non me lo lascerò sfuggire…
    Un abbraccio… sincero…

  • Un bellissima canzone. Credo sia la migliore, anche più bella di “Ti regalerò una rosa”. Permettete una provocazione ? Secondo voi Simone avrebbe vinto lo stesso se avesse portato questa canzone al Festival di Sanremo? Un saluto
    Francesco

  • mmm.. calcolando che la sua storia è stata girata e rigirata in ambito politico e mediatico in continuazione per dei mesi, credo + x tornaconto personale che per vero interesse, direi che forse no.. non avrebbe vinto.. Però da sanremo nn sai mai che aspettarti..

  • Non esiste un artista che sà esprimere i veri problemi con serietà e sentimento come lui….complimenti…

  • Io vorrei ringraziare Max per il suo contributo alla canzone, e anche per la non prefazione del libro, letta mentre scendevo dal treno e mi avviavo verso la facoltà, per strada, camminando. Anch’essa ottimo spunto di riflessione. Ringrazio lui e Matteo Pelliti.

  • Complimenti Simone sai toccare il cuore!!

  • Lottare contro una malattia…guardare costantemente in faccia la morte con paura ma determinazione, per non illuderla di averti vinto…credere di avercela fatta di vedere finalmente la luce,credere che la vita normale non è poi così lontana…poi il buio totale,improvviso,l’amara consapevolezza che a nulla è valso l’aver lottato, arrivare al fondo e sentire che non risalirai più,che è finita.
    E’ la storia triste di un Piccolo Principe che tra poco ritornerà dal suo pianeta,questo Piccolo Principe ha otto anni e mi ha insegnato molto di più di quanto potrebbe fare un vecchio saggio solo con la sua semplicità di essere bambino…il coraggio di vivere giorno per giorno apprezzando ogni cosa,anche la più piccola,il non lamentarsi per i piccoli problemi,o per le mancanze..per quanto si ha bisogno sempre di qualcosa, le cose essenziali spesso ce le abbiamo davanti, basta saperle cogliere..
    Quindi grazie Piccolo Pricipe,nonostante io ti voglia un gran bene spero che tu possa tornare al tuo pianeta il prima possibile per essere un bambino per sempre..
    Sono senza parole..volevo raccontare la sua storia,se lo merita,come se lo meritano tutti quelli che vivono o che hanno vissuto un calvario del genere,auguro loro la pace…

  • simone questa è una canzone bellissima la prima volta ke l’h sentita mi sono messa a piangere x quanto era profodissima mi ciene da iangere solo adesso a pensarci ma come fai be.. sero di riuscirci ankio e di arrivare in alto grazie simone di tutto…

  • ciao Max (uomo ombra, per quanto mi riguarda, perchè non ho mai avuto il piacere di conoscerti…) sono passati quasi 2 anni dall’ultimo post e forse altrettanti dal concerto a magliana in piazza De Andrè… ma quel giorno, dopo che Simone ha cantato questa meravigliosa canzone, c’era un ragazzo con una grave infermità che gridava “ancora… ancora…” penso che questa cosa non la dimenticherò mai… mi ha toccato l’anima come ha toccato l’anima di quel ragazzo che la vive in prima persona… continuate così, tutto qua. Siete delle persone meravigliose…

  • Ciao Sibilla, quel giorno c’ero anche io, seduto in platea con alcuni amici. Tengo moltissimo a quella canzone, anche perché Simone ed io (nel testo) abbiamo cercato di mettere tutta la sincerità possibile ed evitando enfasi o retorica. E’ una canzone che viene dal cuore, sì. E se trasmette emozioni come lo ha fatto a noi, non possiamo che esserne molto felici. Grazie.

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