MMSmSIMO – Sanremo 2007

Raccolta di MMSmS slacciati, ricevuti da Simone:

[sms] 26/02 – ore 23:34
“Numeri Uno”
[mms] 27/02 – ore 11:16
“Quadri”

[sms] 27/02 – ore 18:55
“Saluti al blog direttamente dal manicomio di Sanremo!”
[mms] 27/02 – ore 22:01 e ore 22:29
“Prima di salire su palco”

[mms] 27/02 – ore 23:01 e 28/02 – ore 00:54
“Ingannando l’attesa” e “Dopo l’esibizione”

…continua…

  • Volevo solo dire a Simone che amo tantissimo la canzone che ha portato a Sanremo, mi ha davvero emozionato e mi regala un’ emozione ogni volta che la sento. L’ arte in teoria dovrebbe fare questo.
    ciao a tutti
    eli

  • Ragazzi ho dato un’occhiata in giro, non ho capito bene come funziona.. sono in lacrime col cuore gonfio e gli occhi..anche! mi piacerebbe scrivere a Simone avrei un casino di cose da dirgli chiedergli e un sacco di complimenti da fargli.. per la sensibilità, per l’incisività, per aver provato a infilare con la durezza di una storia che mi sembra di aver capito sia vera,nella testa dei ben confezionati bellissimi e vuotissimi,che magari si fanno prendere le crisi d’ansia se i jeans delmese sono solo di gucci e non di griffoni,e non solo nella loro,l’importanza dell’emozione,dell’avere chiaro dentro di sè,e questo pochi hanno la voglia di andarlo a scoprire o anche solo di volerlo ascoltare,che a dividere sanità e malattia è una linea impercettibile, è una linea oserei dire inesistente, una linea creata dal bisogno di affermare la propria normalità..una normalità che peraltro,se ha bisogno di rinchiudere, castrare e zitttire chi pone il problema del senso della vita e della sofferenza gratuita (perchè come simone sottolinea in modo splendidamente chiaro e diretto,non è di altro che queste persone soffrono), è ben poco salda e tradisce un equilibrio veramente precario,di cui sarebbe meglio non vantarsi..il problema è che non è un gioco e soprattutto che il senso (eventuale) della parola follia,la genesi di una presunta malattia mentale non è altro che indifferenza,ignoranza,presunzione,ottusità e illusione di non dover affrontare se stessi.. i sofferenti,di ogni tipo e di ogni malattia si chiedono semplicemente perchè proprio loro e a volte basterebbe una parola un sorriso un’apertura e una reale condivisione..non è buonismo,non si parla di rinunciare a sè per gli altri,ma si tratta di capire che basta veramente poco in primo luogo,e in secondo luogo che chi ci guadagna veramente non sono loro ma chi li ascolta..la diversità è ricchezza,sempre e comunque,se la si vuole accettare e se si cerca un modo per relazionarsi.. Simone ha toccato tante corde mie con la sua canzone, ha scritto qualcosa che mi piacerebbe tanto urlare e qualcuno, vi prego, lo ringrazi da parte mia per il messaggio che ha lanciato, che molti ascolteranno sottoforma di canzone e che mi sembra dall’affluenza al blog tanti abbiano accolto con grande entusiasmo stima e affetto… complimenti davvero,Laura

  • Ciao Simone! Ho appena letto la poesia di Alda Merini… è tanto che cerco di incontrarla. L’adoro! Studio Lettere a Firenze e volevo fare la tesi su lei. Ho pensato a lei la prima volta che ho ascoltato la tua canzone. Splendida! Sei di una sensibilità straordinaria. E’ bello sapere che ci sono ancora persone così! A volte si considera matto soltanto chi ha idee diverse dalle nostre… il diverso, colui che dice “no” alla finta società dei sani. Si fa davvero fatica a capire da quale parte si chiude il cancello! Il 16 sarò a Firenze per vederti, per comprare il tuo libro, sperando in un autografico. Ti sto scrivendo una lettera che spero poterti dare in quell’occasione. Sei dolcissimo! Sembravi un angelo sul palco dell’Ariston. Ti guardo e ti sento vicino. Grazie! Giulia

  • Oggi ho finalmente comprato cd dvd e libro che leggerò piano piano per gustarlo bene.. grazie di cuore.. sei fantastico.. un abbraccio.. il 21 sarò alla fnac di genova.. non vedo l’ora 🙂

  • Vorrei dire Simone e a tutti i ragazzi del sito che, anche se per un breve periodo della mia vita, ho conosciuto personalmente la sofferenza della malattia mentale. Mi sono ammalata di depressione a 21anni, credo che solo chi l’ ha vissuta sappia l’incredibile sofferenza che lascia, perchè la depressione è una malattia dell’anima, non è esterna ed è per questo che la gente ancora non la capisce. Quante porte mi sono state chiuse in faccia, quante persone che dicevano di amarmi e volermi bene se no sono andate senza una parola, portandomi a sprofondare in un dolore ancora più grande, se mai fosse stato possibile. E’ incredibile l’indifferenza della gente (e la paura) nei confronti delle malattie mentali, ed è incredibile la superficialità con cui sei trattato dai medici, che mi hanno imbottito di medicine che mi facevano stare ancora peggio, mi sentivo una drogata, uno straccio sporco da buttare. Per fortuna ho trovato un medico qui a Trieste dove vivo che mi ha aiutato a ritrovare la voglia di vivere e mi ha fatto pensare che allora non tutte le persone sono uguali.
    Questa mia dolorosa esperienza mi ha portato ad avere grosso rispetto per le persone che sofforno di disturbi mentali, rispetto che prima onestamente non avevo.
    Mi sono laureata da pochi mesi in ostetricia con una tesi sulla depressione post partum che ha ricevuto il massimo dei voti ed è stata una piccola rivincita!!!!!!!!!!!
    Spero che questo mio (lunghissimo messaggio) possa ulteriormente sensibilizzare le persone nei confronti delle malattie mentali, dalle quali credo non si guarisca mai……..

    Chiara

  • Ciao Simone!!!!!!!! Da una settimana a questa parte nella mia testa (seppur con pochi neuroni!!!!) è cambiato qualcosa… Dal giorno in cui ho comprato il tuo libro… In vita mia, a meno che non fossi messa alle strette, non ho mai letto un libro, o se lo iniziavo lo lasciavo a metà… Ma il tuo mi ha preso davvero tanto, infatti l’ho letto in 3 sere,fatto eccezionale!!! Mi ha emozionato e fatto riflettere leggere tutte quelle informazioni sui manicomi,conoscere cose che prima non sapevo minimamente cosa fossero, tipo l’elettroshock o la legge Basaglia… Finito di leggere il tuo libro sono volata in biblioteca a cercare altri libri che parlassero di “matti” e ho trovato il diario di Alda Merini (che sto leggendo ora) e “I miei matti”di Vittorino Andreoli…
    Vorrei scrivere tante altre cose, ma non vorrei risultare superficiale.. Quindi Simone, ti rinnovo i miei complimenti x tutto, sei un artista, con la A maiuscola… davvero…
    Nell’attesa di vederti il 3 maggio a Bologna (non vedo l’ora!!) ti abbraccio forte…
    Un saluto a tutti…

  • Ciao Simone, volevo farti i miei complimenti! Sei davvero un grande!!!
    Marinella

  • Caro Simone, sono la zia di una ragazza che lavora presso un Centro Diurno e, indirettamente, conosco i nomi e le storie degli “utenti” che lo frequentano. Sono storie commoventi e tristi…
    Per questo, ogni volta che ascolto “Ti regalerò una rosa”, mi si gonfiano gli occhi di lacrime.
    Grazie per le belle canzoni del tuo album, è stupendo!
    Anna

  • Simò, mandane un altro pò di mms 🙂
    e poi ricorda
    Quadraro Je T’aime (lo trovi in basso su un muro all’inizio di Via Lemonia, partendo dal Quadraro)
    grazie x ieri

  • Ciao Simone! Probabilmente è un po’banale dirti che per me sei un mito, ma volevo che sapessi che, da quando sono venuta a Bari, il 29 Aprile, al tuo spettacolo, non faccio che pensarci, pensare a quando potrò rivederti…non ti dico altro, i miei sentimenti si commentano da soli…grazie, mi hai regalato il più bel compleanno della mia vita…Un abbraccio
    Marialaura
    P.S. io ero l’unica a non aver spiccicato perola per l’emozione…;D

  • A Simone voglio dire grazie. Grazie per un lavoro che mi fa emozionare, che mi fa avvicinare ancora di più al mondo degli emarginati del quale mi occupo da qualche anno. Sto studiando per diventare assistente sociale e attraverso il tirocinio sto imparando delle cose importanti, che a volte mi lasciano senza fiato ma che sono realtà. Una realtà ancora piena di differenze, in cui quelli che stanno “Dall’altra parte del cancello”, vengono facilmente messi da parte perchè il loro parere non conta. In questo album ci sono dei pezzi interessantissimi. Trovo molto bello il brano portato a Sanremo e molto ironiche altre canzoni come “L’italia di Piero” e “Non ti preoccupare Giulio”. Il meglio si trova, secondo me, negli ultimi tre singoli dell’album. “Nostra signora dei navigli” è musicalmente geniale così come il testo..”La risposta” è straordinaria perchè mette in risalto l’importanza che rivestono i cosidetti “matti” nella società di oggi. Un’importanza, purtroppo, messa all’angolo. Bellissima, infine, l’idea di dare voce a coloro che hanno vissuto in manicomio gran parte della loro vita e si sa che stare in manicomio significava essere maltrattati. La lettura della “Lettera da Volterra” è un’interpretazione perfetta di Cristicchi che, con l’accompagnamento del piano, è capace di emozionarmi fino a commuovermi. Grazie a Simone ho capito che c’è ancora qualcuno dall’altra parte del cancello.

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