“Alla stazione c’erano tutti”

  • grande Faber, il brano che amo di più è “la ballata degli impiccati”
    tratto da “tutti morimmo a stento” del 1968

    ecco il testo “la ballata degli impiccati”

    Tutti morimmo a stento
    ingoiando l’ultima voce
    tirando calci al vento
    vedemmo sfumare la luce.

    L’urlo travolse il sole
    l’aria divenne stretta
    cristalli di parole
    l’ultima bestemmia detta.

    Prima che fosse finita
    ricordammo a chi vive ancora
    che il prezzo fu la vita
    per il male fatto in un’ora.

    Poi scivolammo nel gelo
    di una morte senza abbandono
    recitando l’antico credo
    di chi muore senza perdono.

    Chi derise la nostra sconfitta
    e l’estrema vergogna ed il modo
    soffocato da identica stretta
    impari a conoscere il nodo.

    Chi la terra ci sparse sull’ossa
    e riprese tranquillo il cammino
    giunga anch’egli stravolto alla fossa
    con la nebbia del primo mattino.

    La donna che celò in un sorriso
    il disagio di darci memoria
    ritrovi ogni notte sul viso
    un insulto del tempo e una scoria.

    Coltiviamo per tutti un rancore
    che ha l’odore del sangue rappreso
    ciò che allora chiamammo dolore
    è soltanto un discorso sospeso.

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