Una folle lucidità

Un’esplorazione della condizione “umana” di quelle persone che hanno vissuto un’esistenza “negata” , una speranza scritta in una lettera mai spedita e mai giunta a destinazione, che si è persa tra le altre mille e mille buste non affrancate e poi ritrovate nei magazzini o ripostigli dei vari “Ospedali”. Una “comunicazione interrotta” con gli affetti e la vita, come sottolinea lo stesso Cristicchi.

E’ anche questa voce flebile ma allo stesso tempo dirompente che l’artista ha voluto restituire loro leggendo alcune di queste lettere, nel silenzio attonito della platea, rapita dai toni e dai contenuti e partecipe alla commozione di quel cantante, qui attore, che le propone senza fronzoli o giudizi ma lasciando la potenza del messaggio alle parole ed alle frasi, talvolta sgrammaticate, di chi le ha scritte con mano tremolante ma con una “folle lucidità”.

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