A Misterbianco, io c’ero! (2)

Premessa

Sopralluogo a Misterbianco, paese nelle immediate vicinanze di Catania, per avere maggiori informazioni sul concerto di Simone. Il paese credo di conoscerlo bene, ma in realtà io sono sempre andata nella parte vecchia e non conoscevo la zona nuova. Zona dove scopro piazza Pertini. La domenica pomeriggio piazza Pertini è un enorme gettata di cemento circolare, tutto intorno sedili e un’area destinata a parco giochi per bambini. E’ la Piazza, il luogo di ritrovo di ragazzi, ragazzini e bambini che se appaiono tanti per le traverse, a passeggio, si perdono piccolissimi nella grande piazza del paese.

Scoperto il posto deputato, sulla via del ritorno, scorgo un crocicchio con i manifesti di Simone ai 4 angoli: sembra davvero di vederlo in movimento tra i campi di grano, con la mano alla fronte. Subito una domanda mi balena: chissà cosa provano i misterbianchesi, dai vecchi ai bambini, a vedere nel loro paese queste apparizioni-manifesto “di un certo cantante, un certo Simone – che cognome strano- Cristicchi?!”

25 Luglio

Sono le 21:00 circa, nella strada che conduce a piazza Pertini ondate di giovani e meno giovani sono in cammino. Tra le acconciature gellate e le frangette spalmate sulla fronte dei ragazzi, distinguo una nota diversa: una testa riccia, un cespuglio pensanteche strano, somiglia a Simone” mi dico, ma andando avanti in macchina constato che “ è Simone”. Poi è Simone che mi supera a piedi mentre l’auto è in sosta. Il palco è sistemato da un lato della piazza e lo spazio rimasto libero è abbastanza.

In attesa del concerto la piazza non smentisce il suo ruolo principale di ritrovo: una bici con rotelle di sostegno è governata con sicurezza da un bimbetto che gira in lungo e in largo; un trio di ragazzetti fa a botte per scherzo, per gusto, dopo qualche secondo baci e abbracci tra loro; signore con passeggini e mariti al seguito si piazzano sotto al palco, attendono curiose; dei monelli si rincorrono fino a sfinirsi; le ragazzine cercano con gli occhi i ragazzini cui hanno dato un tacito appuntamento lì in piazza per il concerto di Cristicchi; una bimba con tanto di codine tiene le labbra appiccicate alla cannuccia della sua buona lattina rinfrescante; un altro bimbetto, sotto lo sguardo attento dei parenti, balla al centro della piazza. Un inoltrarsi lento ma sempre più numeroso di spettatori accompagnati nella maggior parte dei casi da un cono gelato…

Ha inizio il concerto, Simone si presenta con un simpatico espediente: una “chiacchierata” con un fantomatico brigadiere. Sin dall’inizio non si risparmia, vuole entrare in comunione con il pubblico, la piazza è quasi al completo. La bimbetta con le codine mi affianca, sempre con la sua lattina (sarà la stessa di prima? – mi chiedo), poi sparisce tra la folla. Ogni tanto qualcuno si svincola dalla propria posizione, si allontana, ma subito qualcun altro è pronto ad avanzare e tutti mi paiono attratti dal “matto” sul palco. Alcuni guardano inebetiti, forse non hanno mai sentito niente di simile tutto ciò li sconvolge sia nel bene che nel male, altri conoscono ogni parola dei testi di Simone, li cantano, dei cori partono spontanei. Più si succedono i brani più gli applausi si fanno forti e fragorosi, molti chiedono Ombrelloni. E Ombrelloni arriva nel bis, Simone saluta e ringrazia.

Metà della folla si disperde, l’altra metà asserragliata dietro le transenne non si arrende a tornare a casa: vuole incontrare Simone (e pure io!). Si aprono le transenne, uno sciame di ragazzini invade la zona antistante il prefabbricato in cui si trova Simone.

Un ciuffetto bruno con occhietti coordinati, poco più che un pargolo, quasi non si vede ma si nota per l’effetto che produce: spinge davanti a sé, con successo!, per entrare. Ragazzine si ingegnano per trovare un supporto dove far apporre dedica e autografo: foglietti di carta, blocchetti decorati sono occasioni di lusso, ma all’occorrenza anche un fazzolettino va bene. Gli stupidi non mancano mai, e così un gruppo di bulletti starnazza storpiando il cognome di Simone… – troppo facile! – le varianti a loro parere potrebbero essere: pistacchio, tristicchi… – lasciamo perdere…

A gruppetti i tanti bambini che attendono incontrano Simone che in una “stanzetta-forno” è seduto, forse un po’ per la stanchezza, un po’ per parlare meglio con i bimbi. Un bimbo dai riccioli d’oro che mi precede sembra calamitato da Simone che lo saluta cordiale. Questa scena mi sembra avere degli echi di una situazione in cui “Qualcuno” disse: “lasciate che i bambini vengano a me“.

Una nota di vanità, in conclusione, piuttosto che musicale è un coretto di adolescenti che innalza un “Sei bellissimooo”. E già Simone, hai vinto così tanti premi ma Mister-bianco 2006 proprio ti mancava!

[Maria Luisa]

  • E pensare che conosco quel gruppetto di bulletti troppo infantili 🙂
    comunque,dev’essere stato davvero un bel concerto (anche se non apprezzo il genere musicale).
    Peccato,però,che qui a Misterbianco (ad esclusione della kermesse) non si respiri più aria di musica!

    A presto,
    Giovanni

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