Il personaggio di Penzogi

“Chi è senza peccato scagli la prima pietra” urlò.

Il primo oggetto a colpirlo fu un piano ben congegnato che qualcuno aveva scordato, poi un candelabro con quattro candele rosse, quindi un guanto di sfida, un vaso di pandora contenente un pandoro, un solleone africano, un’ora di punta, un portachiavi appeso ad una porta, un tubo per scappare, un sottopiatto sottovuoto, un coltello affiliato, un interruttore per discorsi noiosi, un vicino lanciato da lontano, uno scaldasalotto, uno scaldabagno, un tappo svitato, un cassetto pesante un chilo contenente ritagli di giornale, un pacco di giornali senza ritagli, l’idea di tutto un programma, la ruota di scorta dell’auto della scorta, un settimanale esclusa la domenica, un argano di chiesa, un centrotavola per tavola pitagorica, un libro con tutte le soluzioni, un orologio da parete di terzo grado, una pentola sotto pressione, una diplomatica con crema pasticcera e console al seguito, un bambino con tutta l’acqua sporca, un albero genealogico, una bottiglietta di latte detergente intero, una ciabatta con tre ingressi ed una uscita, un bottone da attaccare, una corda tagliata da un fuggitivo, un tappetino e un volante di un’auto mobile ferma, un tappeto volante, una lavanderia manuale a gettone di presenza, una stella caduta fuori tempo massimo, le spine di una rosa, uno scacco folle d’amore, una mezza misura, un mobile fermo, un filo da torcere, un incrociat’ore puntuale come un orologio svizzero, un gallo che canta a Sanremo, una biglia a forma di dado, uno scaccia vite, un colabrodo ma non solo, un peso dallo stomaco, una con chiglia di una nave, un vaso da giorno, l’icona di un cono molto freddo, una cartolina da quel paese, un viados alberatos, uno spaghetto da paura, una finestra sul cortile, un acchiappatoio, una slavina proveniente dalla Slovenia, una bella figurina, una focaccia buona come il pane, un quadro della situazione con relativa cornice, un abbonamento ai trequarti con foto anonima, un sottomarino corrotto, una scala discendente, una millefoglie con tutto il raccoglitore, un semaforo rosso di vergogna, un bicchiere mezzo pieno ed uno mezzo vuoto, una gelida manina, un manuale automatico, un autolavaggio per moto, una vacca sacra, una mucca profana, una scala immobile, novemilaquattrocentotrentasei granelli dell’ingranaggio, un carro pieno di attrezzi, un oggetto selezionato, uno scuroveggente, un trinocolo per vedere molto lontano, un pinco pallino, un bidone che aspira a tutto, una battuta scontata, un tricolore monocromo, una copertina illustrata matrimoniale, un gratta e vinci e scappa, un tritasassolini nella scarpa, una chiave di una volta, un fiore all’occhiello, un gatto nero delle nevi, un passino per montagne, un disco volante famoso, un cartone immobile, un flauto di traverso, una pagina piena di note stonate, un orso bipolare, un lampione da tavolo, un cavaliere azzurro, un calvados stempiato. “Chi è senza peccato scagli la prima pietra” urlò.

Gli hanno lanciato di tutto, tranne pietre.

[di Penzogi]

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